Apparentemente può sembrare il consueto film ecologico per ragazzi o una
vicenda avventurosa e spettacolare destinata alle famiglie, in realtà Il mio amico Nanuk di Roger Spottiswoode e Brando Quilici,
autore del soggetto, del progetto, oltre che regista delle sequenze
artiche, è entrambe le cose e molto di più, perché regala emozioni e
divertimento partendo da uno spunto e da una trama, se vogliamo
tradizionale, ma arricchita da magnifiche riprese dal vero, ora
suggestive ora da brivido. E poi c’è il rapporto tra i due ‘cuccioli’ che è genuino perché instauratosi davvero durante le riprese. Nelle sconfinate, affascinanti ma ostili, terre dell’Artico canadese, la storia dell’amicizia tra un adolescente e un piccolo orso polare.
Il quattordicenne Luke (Dakota Goyo) e il cucciolo Nanuk (l’impagabile Pezoo, che ora ha un anno e mezzo e pesa 60 kg) intraprendono una lunga odissea nelle nevi alla ricerca della madre del piccolo sorpresa nel villaggio e riportata all’interno, lontana decine di chilometri. Nella difficile impresa li aiuterà Muktuk (Goran Visnjic), guida Inuit che conosce quell’ambiente ostile, per compiere un rischioso viaggio fino all’estremo nord. Ma
una terribile tempesta (anch’essa verificatasi davvero durante le
riprese) e il crollo di giganteschi ammassi di ghiaccio separano Muktuk dai due neoamici.
Presentato in anteprima – in concorso - nella sezione autonoma e parallela del Festival Internazionale del Film di Roma, Alice nella Città, la nuova avventura ispirata alla realtà, è stata sceneggiata da Hugh Hudson (che in un primo momento doveva firmare la regia) e Bart Gavigan, da un’idea dello stesso Quilici che da anni frequenta l’Artico e ha raccolto i diversi episodi di cronaca condensati nella pellicola. “Per me – dice Hugh Hudson -, la
parabola del protagonista è avvincente quanto i paesaggi in cui è
ambientata. Sappiamo tutti che dobbiamo correre dei rischi se vogliamo
crescere ma questo vale soprattutto per i genitori di figli adolescenti,
che sono nel bel mezzo del viaggio verso l’età adulta. Come la madre di
Luke, anche loro dovranno
cercare di trasformar la loro ansia di protezione in amore, fiducia e
libertà. E’ un viaggio che le famiglie devono fare insieme!”
“Un
conto è scrivere la storia di un cucciolo – confessa Quilici -,
trasformarla in romanzo e in sceneggiatura, altra cosa è trovarlo,
trasportarlo (è stato trovato in uno zoo in Cina ndr.), addestrarlo e
averci a che fare giorno dopo giorno su un set cinematografico. Ma
questo film era il mio sogno e non ho mollato finché si è realizzato”. Nel
cast anche Bridget Moynahan (Madison Mercier, la madre), da “Le ragazze
del Coyote Ugly” al successo televisivo di “Blue Bloods”; Peter
MacNeill (Albert Speck), Kendra Leigh Timmins (Abbie Mercier), Linda
Kash (zia Rita), Michelle Thrush (Eta), Imalyn Cardinal (Nuvua). La
fotografia è firmata da Peter Wunstorf e Doug Allan per le riprese
naturalistiche, mentre il montaggio da Pia Di Ciaula e le musiche da
Lawrence Schragge. Il film è una coproduzione tra Italia, Canada e Usa.
Nelle sale italiane dal 13 novembre distribuito da Medusa in 350 copie |