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sabato 1 febbraio 2025
di Claudio Fontanini
Amiche alle Cicladi
Due attrici in stato di grazia nel buddy movie al femminile di Fitoussi
Una è ordinaria, frequenta corsi antistress (che abbandona subito), è stata lasciata dal marito da due anni, ha un figlio che ha appena lasciato casa e indossa piumini smanicati anche d’estate; l’altra è sfacciata, bugiarda cronica, ha una parlantina cronica (qualcuno la chiama acufene…) ma sprigiona una vitalità contagiosa. 

Amiche inseparabili 30 anni fa, Blandine (Olivia Cote) e Magalie (l’irresistibile Laure Calamy) si sono perse di vista dopo un litigio (c’era di mezzo un ragazzo conteso) e si ritrovano ora inaspettatamente insieme per intraprendere quel viaggio alle Cicladi sognato da adolescenti sulla scia del successo de Le grand Bleu di Luc Besson (girato ad Amorges). 

Buddy movie servito da due attrici in stato di grazia, Amiche alle Cicladi, scritto e diretto da Marc Fitoussi regala sorrisi e riflessioni tra i suggestivi scenari naturali di una Grecia mozzafiato

Ed ecco il nuovo innamoramento di quelle due vecchie amiche apparentemente agli antipodi e alle prese con inconvenienti di viaggio e incontri inaspettati in due settimane che cambieranno le loro vite. 

Tra biglietti non pagati e diari segreti, surfisti belgi e vecchi archeologi tedeschi (il ballo sfrenato della Calamy sui loro tavoli vale il prezzo del biglietto), capre davanti all’uscio e suonate di ukulele al chiar di luna, Amiche alle Cicladi inneggia al qui e subito (I cuori giovani corrono liberi) nel tentativo di riappropriarsi di quell’emotività repressa alla quale ci condanna la modernità (Il mainstream ci ucciderà, mi piacciono le cose vecchie confessa Magalie). 

Come quell’Ipod carico di vecchi brani e compagno inseparabile di Magalie (La disco? Non è solo musica, è un movimento di protesta, è scegliere di ballare per dimenticare nel nome della spensieratezza) che allontana date di scadenza e bilanci esistenziali. 

Divertente ed acuto, il film di Fitoussi cede un po’ al ricatto sentimentale nell’ultima parte del viaggio (con Kristine Scott Thomas nei panni di Bijou, una survoltata artista in odore di recidiva tumorale) per poi concludersi con un bel finale stravagante e poetico con la Calamy vestita da piccione e un paio di pattini pronti per ricominciare a muoversi. La vita è adesso.    

In sala dal gennaio 6 febbraio distribuito da Movies Inspired 
  

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