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giovedì 24 luglio 2008
di José de Arcangelo
23a. Settimana Internazionale della Critica
Sette opere prime in concorso al lido, tutte anteprime mondiali, dal 28 agosto al 5 settembre

Ricca e variegata, come di consueto, la 23a. Settimana Internazionale della Critica, in programma dal 28 agosto al 5 settembre nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Sette film in concorso, più uno di apertura e uno di chiusura, tutte opere prime provenienti da Oriente e da Occidente. Dall’Italia alla Malesia, dalla Cina alla Bosnia, dalla Francia all’Afghanistan. E, sulla traccia degli ultimi anni, tutti film d’esordio, quindi non più anche opere seconde come una volta, perché - secondo Francesco Di Pace, delegato generale della Commissione di Selezione – l’offerta è vasta. Si è voluto privilegiare pellicole che presentano un’alternativa sia dal punto di vista formale sia da quello narrativo, film in un certo qual modo innovativi e originali. Perciò l’assenza di film latino-americani, che sono ormai sulla scia di una tendenza ben precisa, vecchia di dieci anni e ‘quasi’ senza variazioni.

Opere provenienti dalle realtà più lontane – afferma Silvana Silvestriche usano i toni della commedia per raccontare storie drammaticissime, come nel caso del film bosniaco che è davvero straziante. Siamo rimasti sorpresi e ci ha fatto piacere scoprire che queste opere prime prendono spunto o fanno delle citazioni del cinema italiano del dopoguerra e della commedia all’italiana”. Della Commissione di selezione, oltre Di Pace e Silvestri, fanno parte Massimo Causo, Adriano De Grandis e Marco Lombardi.

I sette lungometraggi d’esordio che compongono il programma, provenienti da altrettanti paesi del mondo, sono tutte prime mondiali. Notizia che - secondo Di Pace - al di là del facile orgoglio “per noi selezionatori, non è davvero di poco conto. E’ diventato sempre più difficile, nel mare magnum di rassegne e festival concentrati in un breve lasso di tempo (la maggior parte dei quali per poter sopravvivere pretende ‘dead line’ di risposta da parte dei registi invitati molto anticipati, finendo per richiedere la prima mondiale anche per sezioni non internazionali) riuscire ad allestire un programma che, come nel nostro di quest’anno, presenti film inediti anche per i paesi d’origine: si tratta di opere nuovissime, alcune appena terminate, altre opzionate poco tempo fa approfittando del prestigio che la nostra Settimana continua a guadagnare negli ambienti internazionali”.

Questi i titoli: L’apprenti (L’apprendista) di Samuel Collardey (Francia); Curari noci (Guardiani della notte) di Namik Kabil (Bosnia Erzegovina); Huanggua (Cetriolo) di Zhou Yaowu (Cina); Iki Cizgi (Due linee) di Selim Evci (Turchia); Kabuli Kid (Il bambino di Kabul) di Barman Akram (Francia/Afghanistan); Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio (Italia); Sell Out! (Vendi!) di Yeo Joonhan (Malesia). L’apertura spetta a Lonsj (Lunch) di Eva Sorhaug (Norvegia), mentre la chiusura all’italiano Pinuccio Lovero – Sogno di una morte di mezza estate di Pippo Mezzapesa, un documentario particolare come il suo personaggio, verissimo, che vive nella provincia pugliese e sogna di fare il guardiano del cimitero.

“E’ tutto merito del personaggio – dice Mezzapesa - pazzesco, incarnazione di tutti i personaggi dei miei corti precedenti, che hanno un’utopia da seguire. Pinuccio c’è l’ha, quella di diventare custode del cimitero. Dopo aver fatto il precario per vent’anni, a 40 anni ce l’ha fatta, ma non ci è morto più nessuno per sei mesi. Lui vuole accogliere il suo primo defunto, usare la divisa, ma è un personaggio di indole solare ed ironica, perciò ho voluto utilizzare un doppio registro. E’ ambientato in un cimitero, ma raccontato con una certa leggerezza”. Anche l’altro italiano in concorso, Pranzo di Ferragosto, prende spunto da una storia vera ma reinventata da Gianni Di Gregorio, non più giovanissimo attore e regista teatrale romano, già aiuto regista di Matteo Garrone (Estate Romana, L’imbalsamatore e Primo amore) che ha prodotto il film.

L’avevo scritto da tempo – confessa Di Gregorio - ma tutti i produttori dicevano ‘cosa vuoi fare con le vecchiette?’ (il film narra infatti di un uomo di mezza età che vive con la madre, nobildonna che lo tiranneggia e ospita le sue amiche, ndr). Devo molto a Garrone che chiamavo anche quando era impegnato con le riprese di Gomorra. Ho avuto una madre pazzesca che, rimasta vedova, è emersa quando io ero già sposato e con due figlie. L’ho portata a casa ma la cosa non ha funzionato, tanto che mia moglie e le figlie se ne sono andate e per me è esploso tutto, anche la rovina economica. Anche l’amministratore del condominio mi aveva chiesto se poteva lasciare sua madre con noi per Ferragosto, io però non accettai. Bastavano mia madre e le sue amiche. Quello degli anziani è un mondo che ho conosciuto molto bene, e nonostante tutto persino amato”. “Sono contento di averlo prodotto – dichiara Garrone - anche perché i produttori a cui l’ho presentato non lo volevano. Non ho potuto seguire le riprese perché impegnato con Gomorra, ma è un film non convenzionale, dallo sguardo poetico, che alla fine lascia un senso positivo, cosa che non mi riesce con i miei”.

I premi. Settimana della Critica. Una Giuria internazionale (non ancora definita) di tre critici cinematografici, assegnerà 3mila Euro al regista del film premiato. Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis. Tutte le opere prime selezionate nelle diverse sezioni concorrono inoltre a questo premio del valore di 100mila dollari, messi a disposizione da Filmauro. Al regista andrà inoltre un buono di 40mila Euro da spendere in pellicola offerto da Kodak. Anche quest’anno la Settimana si avvale dell’importante sponsorizzazione della BNL – Gruppo BNP Paribas. Contributi anche della Regione del Veneto, i Comuni di Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Rovigo, Fiat Auto - Lancia. Inoltre, in occasione dei trent’anni dalla morte di Franco “Kim” Arcalli, montatore e sceneggiatore veneziano, la Biennale di Venezia, il Comune di Venezia-Circuito Cinema, il SNCCI e la Settimana Internazionale della Critica, ricorderanno la sua figura nel corso di un evento che avrà luogo il 29 agosto in Sala Perla alle ore 16.00, alla presenza del direttore Marco Muller, Roberto Ellero, Bruno Torri, Luana Zanella, Giulio Questi, Enrico Grezzi e Gabriella Cristiani.

Durante l’incontro verrà presentata la riedizione del libro Kim Arcalli: montare il cinema a cura di Enrico Ghezzi e Marco Giusti (Marsilio) con il contributo del Comune di Venezia e del SNCCI. Alle 17.00 la proiezione di Arcana di Giulio Questi nella versione originale montata da Arcalli e presentato dalla 65a. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nell’ambito della retrospettiva QUESTI fantasmi. Infine, la Regione Veneto, in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e la Federazione Italiana Cinema d’Essai delle Tre Venezie, promuove anche quest’anno il decentramento della Settimana Internazionale della Critica, nell’ambito del progetto La Regione Veneto per il Cinema di Qualità. Una selezione dei film verrà presentata, nei giorni successivi, in nove sale delle città di Padova, Vicenza, Verona e Rovigo.


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