Il respiro di una donna che dorme, la macchina da presa che indugia sui particolari della sua pelle, una sveglia che suona. Inizia la giornata tipo di Julie (una straordinaria Laure Calamy), una vera e propria guerriera della vita in lotta contro il tempo e i problemi economici.
Presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti- dove ha vinto i premi per la migliore regia e la migliore interpretazione femminile- Full time- Al cento per cento ( A plein temps) è un dramma sociale di rara intensità girato coi tempi di un film d’azione.
Prima governante in un lussuoso cinque stelle parigino, vita in campagna con due figli a carico, le rate del mutuo scoperte da pagare e un marito che non stacca gli assegni per gli alimenti, Julie si sveglia ogni giorno prima dell’alba, lascia i bambini ad un’anziana vicina di casa e ritorna a sera inoltrata sognando giorni migliori.
C’è la prospettiva di un nuovo lavoro come responsabile marketing e un colloquio da sostenere ma lo sciopero nazionale dei trasporti pubblici paralizza la capitale e arrivare in tempo agli appuntamenti col destino non sarà facile. Febbrile e sensoriale, il bel film del franco-canadese Eric Gravel mette in scena un personaggio invisibile che sarebbe piaciuto a Ken Loach.
Tra telefoni che squillano, richieste d’aiuto, passaggi in auto da sconosciuti e servizi sociali in agguato, Julie protegge a caro prezzo la vita libera all’aria aperta dei due figli. Con orari impossibili da rispettare, turni di lavoro scambiati a caro prezzo e un bacio mal corrisposto come richiesta di aiuto (bellissima la sequenza con l’ex militare dopo la festa di compleanno del figlio) mentre Gravel filma la sua eroina in continuo movimento, in perenne affanno, in ritardo col mondo e con se stessa.
Con quei flashback marini sfocati a tentare di illuminare un passato oscuro e a rivelare l’essenza di una donna coraggiosa eppure spaventata dalla solitudine. E l’incalzante colonna sonora elettronica di Irène Drésel ad accompagnare una via crucis quotidiana dove le lotte individuali e quelle collettive si toccano nel nome della solidarietà.
Umanissimo e politico, Full time-Al cento per cento è una toccante radiografia del nostro tempo che sottomette e annienta bisogni e sentimenti nel nome di un essere umano divenuto ingranaggio di sistema. Da non perdere.
In sala dal 31 marzo distribuito da I Wonder Pictures