Dal 3 all’8 dicembre a Firenze al cinema La Compagnia torna il River to River Florence Indian Film Festival. Tema portante: il ruolo della donna e i cambiamenti della società indiana tra i temi del 16° River to River Florence Indian Film Festival. Tra gli ospiti di punta, Kabir Bedi sarà a Firenze a presentare la prima italiana del suo ultimo film Mohenjo Daro di Ashutosh Gowariker e una maratona di episodi della serie televisiva Sandokan di Sergio Sollima. Ricco il programma che prevede 25 film tra prime nazionali, europee e mondiali, 10 ospiti e 2 eventi collaterali. La società indiana vista dalla strada e tra la gente comune, la condizione delle donne - tra desideri e emancipazione, i diritti civili nell’India e la scena contemporanea delle web series: saranno questi i temi centrali della sedicesima edizione del festival ospitato al cinema La Compagnia (Via Cavour, 50r).
Inserito nell’ambito della 50 Giorni di cinema internazionale a Firenze, il festival prevede un omaggio all’attore Kabir Bedi che al festival presenterà la prima italiana del suo ultimo film Mohenjo Daro del regista Ashutosh Gowariker - anch’egli presente in sala - e una maratona di episodi della serie televisiva Sandokan che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Sabato 3 dicembre, in occasione della serata inaugurale del festival, l’attore riceverà l’onorificenza “Le chiavi della città” dal Sindaco di Firenze Dario Nardella.
Il River to River Florence Indian Film Festival è diretto da Selvaggia Velo, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana e con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India. Una selezione dei “best of” e i film vincitori dell’edizione 2016 saranno proiettati dal 3 al 5 febbraio 2017 allo Spazio Oberdan di Milano. ll festival affida la sua apertura e la sua chiusura a due commedie campioni di incassi in patria e lo fa grazie alla presenza di due grandi star indiane protagoniste dei due film. Il 3 dicembre, l’attore Rajat Kapoor che presenterà la prima italiana di Kapoor & Sons di Shakun Batra incontrerà il pubblico in sala alla fine del film.
L’attrice bollywodiana Radhika Apte, madrina della cerimonia di chiusura del festival, l’8 dicembre presenterà la prima europea del film al femminile Parched, di Leena Yadav, ambientato nel coloratissimo e affascinante Rajasthan, sulle vicende di quattro giovani donne, vittime di una società maschilista, alla ricerca della propria identità. Ma è senz’altro Kabir Bedi l’ospite d’onore del 16° River to River Florence Indian Film Festival; attore pluripremiato e con oltre 60 pellicole all’attivo (tra cui Khoon Bhari Maang di Rakesh Roshan con la diva Rekha) e altrettante collaborazioni televisive nelle più popolari serie tv (tra le molte ricordiamo La signora in giallo, Magnum P.I, Beautiful, General Hospital fino a Un medico in famiglia, accanto a Lino Banfi) Kabir Bedi è stato il primo attore indiano che da Bollywood si è poi affermato a Hollywood diventando così una star conosciuta a livello internazionale.
In oltre quarant’anni di carriera, Bedi ha collaborato con registi internazionali del calibro di John Glen nel film Octopussy - Operazione Piovra (dove interpreta l’antagonista di Roger Moore), di Richard Fleisher in Ashanti (dove è protagonista a fianco di Michael Caine), e di Marco Ponti nel film vincitore del premio David di Donatello A/RAndata+Ritorno. Ma è grazie alla sua collaborazione con il regista Sergio Sollima, che lo ha diretto nel ciclo salgariano Sandokan e nel film Il Corsaro Nero, che Bedi deve la sua popolarità già dalla fine degli anni ‘70. Il 3 dicembre, l’attore riceverà l’onorificenza “Le chiavi della città” dal Sindaco di Firenze Dario Nardella.
La figura femminile è il fil rouge delle varie sezioni del festival con proiezioni ad hoc come i documentari In her words - a journey of indian women di Annie Zaidi (8 dicembre, ore 11.00), che ripercorre il ruolo della figura femminile nella cultura indiana attraverso le voci di attiviste, ricercatrici e antropologhe indiane, Little India Big Business di Bal Brach (6 dicembre, ore 16.30) sul business dei matrimoni indiani in Canada e Desiring the city di Oindrila Duttagupta (5 dicembre, ore 18.00) che affronta il tema di cosa le donne a Mumbai desiderino nella vita, nato da una riflessione su come questo non venga mai richiesto. Dalle testimonianze di abitanti di varie età, lavori e estrazioni sociali, fluisce un racconto corale, che evidenzia paralleli e similitudini a tutte le latitudini.
Tra i film in concorso, lunedì 5 dicembre (ore 20.30), sarà proiettato il romantico Jugni – Firefly di Shefali Bhushan, film sui sogni e le aspirazioni della giovane musicista Vibhavari alle prese con il suo primo incarico importante in un paesino del Punjab. A chiudere il festival Parched, della regista Leena Yadav, ambientato nel coloratissimo e affascinante Rajasthan, sulle vicende di quattro giovani donne, vittime di una società maschilista, alla ricerca della propria identità. Il film sarà presentato da una delle protagoniste, l’attrice bollywodiana Radhika Apte,in occasione della serata di chiusura (giovedì 8 dicembre alle ore 20.30).
Ma i diritti delle donne e la libertà di scelta sono anche al centro di Leeches, il corto di Payal Sethi sui matrimoni combinati. Quale evento collaterale, giovedì 8 dicembre, dopo il documentario In her words - a journey of indian womej si terrà l’incontro L’India è donna? Cliché culturali e mutamenti dei ruoli femminili tra cinema e teatro (ore 11.50), moderato da Marco Restelli, indologo dell’Università degli Studi di Milano e Fabrizia Baldissera, professore associato di Lingua e Letteratura Sanscrita e Tradizioni culturali dell’India dell’Università degli Studi di Firenze. Tra le novità di questa edizione, accanto al concorso lungometraggi, documentari e film brevi, spicca l’apertura del festival alle Web serie, con una selezione di puntate di Permanent Roommates, tragicomica serie web indiana tra le più viste al mondo, con oltre cinquanta milioni di visualizzazioni, sulla vita di un’inusuale coppia di fidanzati che, dopo tre anni di relazione a distanza tra l’India e l’America, optano per una non facile convivenza a Mumbai.
Completano il ricco programma del festival la mostra fotografica Concrete Flowers di Francesca Manolino, che racconta l’India degli ossimori: a Ghazipur, la periferia di Delhi, dove, tra i palazzoni di cemento, trova posto la poesia di un enorme mercato dei fiori; e il corso di cucina indiana (5 e 6 dicembre) tenuto dalla chef Angela Alessi presso la scuola di cucina di Cescot Firenze (Piazza Pier Vettori 8/10) dove i partecipanti impareranno a preparare riso basmati al curry di limone, kofta di verdure, chutney di pomodoro, pasticcini di ceci al cardamomo e nocciola lassì. Gran finale con degustazione dei piatti cucinati (info: 055 2705306). Ricordiamo che tutti i film del festival sono in lingua originale sottotitolati in italiano e in inglese.
Biglietti: mattina 6,00 euro, pomeriggio 6,00 euro, sera 6,00 euro; riduzione biglietto singolo 5,00 euro. Biglietto giornaliero 10,00 euro, riduzione biglietto giornaliero 8,00 euro. Abbonamento festival: abbonamento 40,00 euro; riduzione abbonamento 30,00 euro.
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