Un uomo e una donna e un sacco di piccole grandi patologie.  Si conoscono frequentando la stessa terapista e si scontrano sino all’amore. Lui è un bugiardo cleptomane, lei è una narcolettica che ogni tanto ha delle crisi che le fanno dimenticare la sua vita sino a quel momento. Chi li salverà?
“L’amore che, è vero e non si dice mai abbastanza, è curativo. Grazie all’amore i due malati trovano una loro normalità, incredibile ma vero. Il tutto sospeso tra dramma e commedia”. Parola di Ambra che sta per entrare in questo personaggio piuttosto sbertucciato accanto a Edoardo Leo a teatro, che giura:
“Non vedo l’ora di tornare sul palcoscenico. Il teatro è la mia valvola di sfogo, qui faccio tutto ciò che non posso fare al cinema, né mi viene proposto, e tutto ciò che posso fare come attrice: a teatro sono solo io e il pubblico e vedo ciò che sono capace di fare”.

Poi, però, se gli chiede che ruolo al cinema vorrebbe fare, è titubante finchè sintetizza: “Forse i ruoli che vedi far bene alle altre attrici”.
Così eccola in nuova coppia tra teatro e cinema con Edoardo Leo. Dopo il set di Ci vediamo a casa (Foto n. 6), film di Maurizio Ponzi in uscita ad aprile, i due attori debutteranno al teatro Ambra alla Garbatella di Roma il 20 marzo con Ti ricordi di me?, innamorati e psicotici in questa commedia  scritta da Massimiliano Bruno, per la regia di Sergio Zecca. E non è che l’inizio. Dal 15 maggio i due saranno ancora insieme per il secondo film di Bruno, Viva l’Italia, con Michele Placido in veste di politico e, Alessandro Gassman, Raoul Bova e Rocco Papaleo.

E non è ancora tutto: Edoardo Leo dal 15 aprile sara’ anche tra i protagonisti di Titanic, mega produzione internazionale di Rai1 con Massimo Ghini e Alessandra Mastronardi ed è pronto a girare a fine estate il suo secondo film da regista, Buon giorno papa’, scritto ancora insieme a Massimiliano Bruno. Non sappiamo se Ambra ci sarà ma , intanto, i due hanno  una certezza: ’’Il nostro progetto - dicono - e’ di provare a portare insieme uno spettacolo nuovo in teatro all’anno. Speriamo di riuscirci”.
Ma per ora entrano insieme nei panni di questi due malati e prima ancora nei panni dei proletari del film di Ponzi che ha riportato Ambra nella romana borgata di Palmarola, da dove viene.

Che cosa ha significato per lei tornare indietro?
“Lì mi sono formata al fianco di vite difficili che, allora, erano per me la normalità. Tornarci è stato come viaggiare nel tempo. E qui sono una donna che lavora nei centri sociali ma non ha un vero lavoro e sta con il personaggio interpretato da Leo, appena uscito da Rebibbia. I due devono sbarcare il lunario in qualche modo e così vanno ad abitare con un signore malato di cuore che in cambio di assistenza e compagnia promette loro l’appartamento alla sua morte. Però, quando muore, le cose tra i due s’incrineranno per reciproci sospetti. Sono situazioni e luoghi, quelli del film di Ponzi, che io conosco bene e dolorosamente. E, paradossalmente, è una situazione che ricorda quella della coppia dello spettacolo che andrà in scena”. Quando si dice, il caso...