Il sipario si alzerà il 13 dicembre, in prima nazionale, al Palazzo Santa Chiara e sarà un viaggio crudo e poetico sulle ali della violenza domestica di cui oggi sono vittime tante donne: figlie, madri, mogli, sorelle, amiche. La lista è lunga e il titolo dello spettacolo assai eloquente, L’inferno non esiste?, regia di Matteo Tarasco. Si tratta di un dolente e potente monologo di Laura Lattuada, tratto da un dittico di Susanna Tamaro (L’inferno non esiste e Di nuovo lunedì), e creato appositamente dall’autrice per l’attrice.
I racconti narrano le storie di due donne che subiscono violenza in ambito domestico: sono vicende assai diverse tra loro, che però hanno una matrice comune. Un comune denominatore, che affianca il dolore alla paura di confessare la verità a se stesse e agli altri. Ma sugella la speranza che il loro racconto, la loro testimonianza, possa in qualche modo squarciare il velo e aiutare chi legge e chi ascolta. La sera della prima sarà presente Susanna Tamaro.
E’ una parola viva, di carne che sanguina e voce che trema, tempie pulsanti e gambe fragili, quella che viene messa in scena a Roma e che ha bisogno urgente, oggi, di un’adeguata cassa di risonanza. Perché le richieste di aiuto giungono sempre più flebili e le vittime della violenza domestica sono molte di più di quanto non si creda. "Quando ho scritto Per voce sola, nel lontano 1990, sentivo il bisogno di parlare del dolore degli innocenti, un dolore che è sempre sulle prime pagine ma che sembra non toccare più i cuori di nessuno" spiega l’autrice che in Di nuovo lunedì racconta del destino atroce di una bambina adottata, vittima di una doppia violenza (fisica, del padre, e psichica, della madre, che si rifiuta di vedere ciò che accade sotto i suoi occhi).
"Quante storie così leggiamo ormai sui giornali? Violenze, raptus improvvisi che in un attimo distruggono famiglie, vite, speranze. Viviamo ormai in un mondo estremamente schizofrenico, pericoloso. La tecnologia ha raggiunto sviluppi difficilmente immaginabili, tuttavia questo sviluppo non è stato accompagnato dallo sviluppo parallelo del cuore dell’uomo. Caduto il sistema di valori tradizionali, non ne è ancora sorto un altro, tutto sembra vagare in un’aleatoria libertà, una libertà che cela in sé grandissime sacche di disperazione e di solitudine" spiega la Tamaro.
Ed è proprio da questa disperazione, da questa solitudine che fa sempre più rima con incomunicabilità e solitudine, tra le persone, che "sempre più spesso esplode, improvvisa ed irragionevole, la violenza - chiosa l’autrice - una violenza che cova, repressa, anche nell’animo del marito del secondo racconto L’inferno non esiste". Una storia che scandaglia quei rapporti malati "che spesso si instaurano nelle famiglie, quando il sospetto, la gelosia, l’incapacità ad accettare il mondo dell’altro diventano micce capaci di far deflagrare tragedie impreviste, che bruciano non solo la vita di chi le subisce, ma anche di chi la compie".
Repliche fino al 22 gennaio.
PALAZZO SANTA CHIARA
Piazza di Santa Chiara, 14 (Roma)
Info: 06 6875579
Spettacoli: dal venerdì al sabato h 21; domenica h 18
Biglietti: da € 22 a € 15