Ricordate quei giorni di fuoco e fiamme del 2008 quando gli Stati Uniti d’America sembravano a un passo dal default? Vi ricordate le vecchie immagini di Ronald Reagan che che inneggiava alla deregulation e alla libertà incontrastabili delle banche commerciali? E chi si ricorda Bush figlio gridare a destra e a manca che una casa per tutti era a portata di mano, naturalmente senza nulla dire del fatto che i mutui a pioggia e senza garanzie avrebbero fatto precipitare l’intera economia?
Incredibilmente, a pochi giorni dal crollo delle borse e dopo il passaggio al Festival di Roma come Evento speciale, questo notevolissimo film di Curtis Hanson targato HBO Films arriva in prima tv su Sky Cinema 1HD (h 21.10). Il titolo ci dice tutto in un lampo: Too big to fail. Troppo grandi per fallire, appunto.
Praticamente imperdibile perchè il regista di L.A.Confidential sa stringere tutte le regole, quelle rispettate (pochissime) e quelle violate (quasi tutte) del mondo reale della finanza americana e della politica finaziaria americana nella forma e, miracolosamente, nel ritmo del thriller, incollando chi guarda anche se tutto si consuma tra finanzieri e superaddetti ai lavori senza mai uscire dalle eleganti e algide stanze del potere che conta.
Tranne con qualche sequenza, una su tutte quelle in cui uno dei protagonisti fa jogging per strada e considera (come per la prima volta) che “queste persone non hanno idea di ciò che gli sta capitando”.
Basato sull’omonimo bestseller di Andrew Ross Sorkin, reporter del New York Times, che svelò retroscena e scandali dietro le quinte di quella crisi che non può (con cambio di soggetti) non farci pensare a quella di oggi, il film ci lascia negli occhi le immagini di Hank Paulson, ex numero uno della Goldman Sachs e del Segretario del Tesoro dell’ultima presidenza di George W.Bush (interpretato da un William Hurt teso e disperato) che gestì salvataggi di banche, spinse alla dichiarazione di fallimento la Lehman Brothers, tentò il tutto per tutto per evitare il crack più grave dal 1929, persino iniettando capitali nella speranza che le banche riaprissero i rubinetti e prestassero ma sbagliò.
Persino lui, che quel sistema lo conosceva bene, si illuse. E il resto è storia nota. La Grande Depressione del terzo millennio.