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lunedì 24 ottobre 2011
di Silvia Di Paola
Festival del film di Roma, 4 italiani in concorso
56 le opere italiane tra novità e retrospettive. Si comincia giovedì con l’omaggio a Pasolini

Pier Paolo Pasolini tanto per cominciare. Già mercoledì, un giorno prima dell’apertura ufficiale con le spielberghiane Avventure di Tintin, sarà l’omaggio a Pasolini, con tanto di allestimento scenografico di Dante Ferretti e Francesca Loschiavo, a dare il via alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma che offrirà  ben 56 film italiani, fra novità e retrospettive, oltre ai quattro in concorso, nella selezione ufficiale (La kriptonite nella borsa di Ivan Cotroneo, Il cuore grande delle ragazze di Pupi Avati, Il mio domani di Marina Spada e Il paese delle spose infelici di Pippo Mezzapesa).

Ma sono molto attesi anche L’industriale di Giuliano Montaldo e i documentari su Stefano Cucchi e su Agostino Di Bartolomei, per il quale dovrebbero arrivare al festival anche Carlo Verdone e Francesco Totti. Il primo fuori concorso è L’industriale, in cui Giuliano Montaldo racconta la crisi attraverso un imprenditore (Pierfrancesco Favino) che perde ogni scrupolo per sopravvivere, poi vedremo  Un giorno questo dolore ti sarà utile di Roberto Faenza, dal romanzo di Peter Cameron, ritratto della New York di oggi con i premi Oscar Marcia Gay Harden e Ellen Burstyn.

Tra gli eventi speciali, appunto, 148 Stefano. Mostri dell’inerzia di Maurizio Cartolano, su Stefano Cucchi, realizzato con la famiglia; 11 metri di Francesco Del Grosso, su Agostino Di Bartolomei; L’illazione il film inedito di Lelio Luttazzi; Le confessioni di Franco Califano in Noi di settembre di Stefano Veneruso; La passione di Laura di Paolo Petrucci dedicato a Laura Betti.

Un Viaggio nell’identità italiana è proposto dall’omaggio ai 150 anni dell’Unità, con le versioni restaurate di Rotaie di Mario Camerini e I Cannibali di Liliana Cavani, e la retrospettiva Decamerone Italiano con film, fra gli altri, di Monicelli, Risi, Wertmuller e Olmi.

Poi il capitolo delle storie d’amore. Cominciando dall’amore per un’arte marziale come la muay thai (boxe thailandese) che unisce l’Occidente all’Oriente, e per uno dei due protagonisti che per la moglie, ha rinunciato a tutto e siamo in Grazia e furore, il documentario di Heidi Rizzo, prodotto da Edoardo Winspeare e Gustavo Caputo, che sarà in concorso nella sezione Extra.

Tutto zoomato su sei giorni nell’arco di due anni, nella vita di due giovani fratelli salentini, Fabio e Gianluca Siciliani, che condividono la passione per la boxe thailandese, sport di cui sono diventati campioni mondiali: li seguiamo tra la vita a Lecce e i viaggi in Thailandia per le sfide che devono affrontare. Il furore che appartiene sia a loro, che all’energia della muay thai, si combina con la grazia di un’arte marziale che secondo il maestro Sangtiennoi Sor Rungroj ha il punto di forza nella dimensione interiore profonda che sviluppa in chi la comprende veramente.

Il documentario segue il viaggio di crescita dei due fratelli, in particolare Fabio, già sposato e padre, che ha potuto seguire fino in fondo la sua passione grazie alla moglie Enrica, ex ballerina di grande talento, che ha rinunciato a tutto per seguirlo. La Rizzo qui al debutto, spiega che ha voluto utilizzare una «regia snella, dinamica, che non costruisce le situazioni ma restituisce gli avvenimenti e costruisce nel film il senso dell’esperienza di due occidentali che scoprono una disciplina lontana dalla loro cultura».

E ci offre  confronti e match, attese e camminate per le strade di Bangkok e di Lecce, allenamenti e corse, consigli e riflessioni spesso intime, come quella di Gianluca, che riconosce nel fratello un maestro anche di vita, e di Fabio sempre alla ricerca di una conferma, perchè come diceva il campione di boxe George Foremannon ci si ricorda mai dei tanti match vinti, ma dell’ultimo perso”. Infine viene da chiedersi se collocare intorno al tema dell’amore anche un film collettivo come Il pranzo di Natale, tutte immagini intrecciate di registi, professionisti o aspiranti, invitati via web a parlare di quel momento dell’anno sempre identico a se stesso.


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http://www.romacinemafest.org
 
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