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lunedì 23 maggio 2011
di Redazione
Il panegirico di Battiston su Orson Welles
Debutta il 28 maggio al Teatro India lo spettacolo "Orson Welles’ Roast" di Michele De Vita Conti

Due protagonisti in scena, il grande maestro di Hollywood e Broadway e la luce che, attraverso un uso sapiente dei riflettori, fa da contrappunto al recitato, lo sottolinea, avvolge e mostra, nella sua scabra verità di uomo, Orson Welles. Giuseppe Battiston non ha bisogno d’altro - a parte pochi oggetti di scena che, come nel miglior teatro skakespeariano, suggeriscono più che rappresentare - per ridare carne e sangue all’attore, sceneggiatore e regista statunitense. Un monologo asciutto, un roast - ossia un panegirico non ai fini di esaltare ma di ridicolizzare il protagonista e narratore dello stesso - per raccontare in poco più di un’ora, con accento e sarcasmo smaccatamente anglosassoni, momenti geniali o squarci di intimità di un uomo che ha contribuito a costruire quella macchina dei sogni che è il cinema.

Perché, come lo stesso Battiston afferma nei panni di Welles, questi avrebbe voluto fare l’illusionista e, se l’arte è finzione, chi altri è il regista se non colui che incanta il pubblico esibendo le proprie magie? «Abbiamo provato ad evocare il grande maestro, per avere occasione di rendergli omaggio – commentano gli autori del testo, Michele De Vita Conti e Giuseppe Battiston –  e la forma più opportuna per farlo, ci è sembrata quella del “roast”, che potremmo qui tradurre, più che letteralmente come “arrosto”, come elogio al contrario”. Un feroce panegirico che i potenti e le celebrità, soprattutto nei paesi anglosassoni, si autoinfliggono, tramite amici e colleghi, per celebrare le grandi occasioni".

"Abbiamo cercato anche di immaginare come sarebbe un breve incontro con Orson Welles, se potesse, solo per un’ora, tornare a stare tra noi. Ci parlerebbe della sua vita, dei suoi film, della sua meno conosciuta carriera teatrale? Ci svelerebbe qualche segreto della sua tecnica straordinaria o spenderebbe tutto il tempo a disposizione a raccontare aneddoti esilaranti? Scaglierebbe, indignato, invettive contro i nemici di allora e gli orrendi tempi moderni o ne sorriderebbe bonariamente? Probabilmente tutto questo e chissà cos’altro ancora. Ci piace ricordarlo così. Genio infinito e grandissimo cialtrone. Senza nulla da nascondere, con ancora moltissimo da offrirci, per sempre in grado di stupirci».

Teatro India, lungotevere V. Gassman (Roma)
Botteghino: h 17-21 nei giorni di spettacolo
Info: 06.684000311
Biglietto: intero 18 euro, ridotto 14 euro
Spettacoli: tutte le sere h 20.30, domenica h 18 (lunedì riposo)


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