Due protagonisti in scena, il grande maestro di Hollywood e Broadway e la luce che, attraverso un uso sapiente dei riflettori, fa da contrappunto al recitato, lo sottolinea, avvolge e mostra, nella sua scabra verità di uomo, Orson Welles. Giuseppe Battiston non ha bisogno d’altro - a parte pochi oggetti di scena che, come nel miglior teatro skakespeariano, suggeriscono più che rappresentare - per ridare carne e sangue all’attore, sceneggiatore e regista statunitense. Un monologo asciutto, un roast - ossia un panegirico non ai fini di esaltare ma di ridicolizzare il protagonista e narratore dello stesso - per raccontare in poco più di un’ora, con accento e sarcasmo smaccatamente anglosassoni, momenti geniali o squarci di intimità di un uomo che ha contribuito a costruire quella macchina dei sogni che è il cinema.
Perché, come lo stesso Battiston afferma nei panni di Welles, questi avrebbe voluto fare l’illusionista e, se l’arte è finzione, chi altri è il regista se non colui che incanta il pubblico esibendo le proprie magie? «Abbiamo provato ad evocare il grande maestro, per avere occasione di rendergli omaggio – commentano gli autori del testo, Michele De Vita Conti e Giuseppe Battiston – e la forma più opportuna per farlo, ci è sembrata quella del “roast”, che potremmo qui tradurre, più che letteralmente come “arrosto”, come “elogio al contrario”. Un feroce panegirico che i potenti e le celebrità, soprattutto nei paesi anglosassoni, si autoinfliggono, tramite amici e colleghi, per celebrare le grandi occasioni".
"Abbiamo cercato anche di immaginare come sarebbe un breve incontro con Orson Welles, se potesse, solo per un’ora, tornare a stare tra noi. Ci parlerebbe della sua vita, dei suoi film, della sua meno conosciuta carriera teatrale? Ci svelerebbe qualche segreto della sua tecnica straordinaria o spenderebbe tutto il tempo a disposizione a raccontare aneddoti esilaranti? Scaglierebbe, indignato, invettive contro i nemici di allora e gli orrendi tempi moderni o ne sorriderebbe bonariamente? Probabilmente tutto questo e chissà cos’altro ancora. Ci piace ricordarlo così. Genio infinito e grandissimo cialtrone. Senza nulla da nascondere, con ancora moltissimo da offrirci, per sempre in grado di stupirci».
Teatro India, lungotevere V. Gassman (Roma)
Botteghino: h 17-21 nei giorni di spettacolo
Info: 06.684000311
Biglietto: intero 18 euro, ridotto 14 euro
Spettacoli: tutte le sere h 20.30, domenica h 18 (lunedì riposo)