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lunedì 30 marzo 2009
di Claudio Fontanini
Sull’arca della musica con gli Stadio
Esce "Diluvio universale", il nuovo cd della band emiliana

Il loro nuovo cd, uscito da una settimana, è un sapiente concentrato di robusto rock e struggenti melodie; suonano con vigore ed energia da quasi trent’anni con immutato successo e regalano al pubblico trascinanti ed emozionanti esibizioni live. Con Diluvio universale (Capitol-Emi Music) gli Stadio (Gaetano Curreri voce, Andrea Fornili alla chitarra, Roberto Drovandi al basso e Giovanni Pezzoli alla batteria) fanno centro ancora una volta con 12 canzoni che spaziano tra amore e sociale in una vigorosa tracklist che mette insieme rimpianti e impossibili perdoni, immigrazione e destini incrociati, solitudine ed attrazioni fulminanti, crisi di valori e ‘diversità’. Tra meravigliosi attacchi di basso (nel pezzo scritto da Vasco Rossi che dà il titolo all’album), fulminanti assoli di chitarra elettrica e malinconiche note di pianoforte ecco "tra pelle e anima" un disco palpitante che fa riflettere con la forza della grande musica.

E’ un disco fatto col cuore in mano per cercare di far riflettere sul momento che stiamo attraversando” dice Gaetano Curreri voce e leader della band emiliana “stavolta le canzoni sono state al nostro servizio e abbiamo cercato di essere più diretti e spietati”.
“E’ un periodo di grandi trasformazioni e bisogna guardarsi bene
attorno, è arrivata l’ora di schierarsi e dire la nostra - continua Curreri - non ci sono più certezze e noi continuiamo a scrivere e ad impegnarci nel tentativo di comunicare le nostre emozioni. Mi ricordo sempre di quell’impiegato di banca che un giorno mi fermò per strada ringraziandomi per aver dato a lui e a suo figlio la possibilità di parlare dei Beatles attraverso le nostre canzoni”.
Sulla crisi del nostro tempo, poi, Curreri ha le idee chiare: “La colpa è di chi non sta ai patti, in politica ed in amore. Il pensiero laico s’è smarrito, la sua colpa è stata quella di non volersi confrontare coi problemi veri, quelli della gente comune. Ottimisti? Bisogna esserlo per forza ma non con la stupida convinzione di qualche imbonitore che, come canto in Benvenuti a Babilonia, come Re Mida non trasforma più niente in oro, fa televendite e adesso tratta tegami e cucchiai”.

Tifoso di basket deluso (“La mia Fortitudo va malissimo e poi questo sport rischia di fare la fine del calcio”) e contrario ad ogni forma di razzismo (“E’ davvero insopportabile e poi noi, storicamente, non ce lo possiamo proprio permettere”) Curreri - che ha prodotto il disco con Saverio Grandi che si esibisce anche come cantante per la prima volta in Cortili lontani - lancia la sua ricetta di sopravvivenza. “Bisogna imparare a rispettare le regole e dobbiamo iniziare a farlo proprio noi italiani dando il buon esempio".

I politici?
"Per esserlo dovrebbero studiare come faccio io con la musica ma in giro vedo invece tanta improvvisazione…Quella che non deve mai mancare è la passione, la voglia di emozionarsi ed il coraggio di essere se stessi”.

Si parla di Vasco Rossi.
“Sono 35 anni che ci conosciamo e siamo amici, con lui non ci siamo mai persi di vista anche se erano 10 anni che non scriveva per noi. Come dice lui siamo una
premiata dittae mi ha perfino convinto a urlare in Diluvio universale: all’inizio la interpretavo troppo da perdente e invece Vasco mi ha detto che avevo la faccia giusta per gridare tutta la rabbia del momento”.

E con Fabrizio Moro (che duetta con Curreri in Resta come sei) come è andata?
“Benissimo. Di lui mi piace la forza e l’intensità che mette al servizio di canzoni sia d’amore che impegnate”.

Infastidito dalla mancanza di coerenza e dall’ipocrisia, Curreri si sofferma sui giovani di oggi.
Sono la vera ‘generazione di fenomeni’…avere 20 anni nel 2009 è molto più complicato che alla mia epoca. Gli ideali adesso si cercano col lanternino ma è importante capire - io ci ho messo un po’ - che non si può mai essere felici da soli”.

E Renato Zero, che in barba alle multinazionali ha deciso di fare tutto da solo per il suo nuovo disco?
“Lui è sempre stato un precursore - spiega Curreri - il suo coraggio lo ha fatto stare spesso un passo avanti agli altri. E’ importante costruire nuove metodologie di lavoro per rendere sacra la libertà creativa”.

Ma come fate ad unire così bene due anime come quella rock e sentimentale?
“La nostra storia parte con la canzone d’autore e possiamo essere rock suonando pianissimo. Potremmo anche fare sperimentazione con pezzi di 12’ ma i dischi vanno venduti e devono arrivare alla gente. Nella nostra musica c’è sempre stata un’evoluzione dettata dai nostri ritmi e dalle nostre ricerche”.

Partita lo scorso 23 marzo dal Teatro delle Celebrazioni di Bologna e dopo le serate di Roma e Genova, la tournèe degli Stadio prosegue a Milano (Teatro Smeraldo il 5 aprile).

Tracklist: 1 Diluvio universale, 2 Gioia e dolore, 3 Perdiamoci, 4 Un pensiero per te, 5 Cortili lontani, 6 Come pioggia in mare, 7 Benvenuti a Babilonia, 8 Autunno, 9 Non si accorgerà, 10 In questo vortice11 Resta con me, 12 La mia canzone per te.     


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