Quando gli hanno chiesto che cosa significava per lui la celebrazione pubblica dei suoi primi novant’anni (in realtà novantuno appena compiuti: è infatti nato a Roma il 2 settembre 1917), Armando Trovajoli ha ringraziato, ma dicendo: “Non capisco bene che cosa c’è da celebrare. Novant’anni non sono una festa e poi io, quando mi metto al pianoforte, mi sento un ragazzo di diciotto anni non certo un vecchio novantenne”.
Eppure a non celebrarlo non ci si è riusciti. Lo si è fatto e lo si continua a fare. Parla da solo questo cofanetto scrigno, appena distribuito da Medusa Video con un volume curato da Adriano Pintaldi, Armando Trovajoli. Le stagioni di un artista, pieno zeppo di testimonianze, di appunti trascritti, di riflessioni di chi con lui ha lavorato e lavora; un Dvd, che offre le riprese del grande concerto all’Auditorium dell’Accademia di Santa Cecilia del 28 aprile 2007, l’intervista-video di 16 minuti che gli ha fatto Antonello Sarno e due cd che contengono le sue musiche per il cinema e per le commedie musicali. Il tutto in vendita nei negozi a 49,00 euro e presentato questa mattina alla Casa del Cinema di Roma.

La genesi di questo cofanetto porta la data di un anno fa, quando fu pubblicato un volume legato ad un concerto di Trovajoli all’Auditorium e “noi ci chiedemmo perché non aggiungere qualcosa a quel volume e realizzare una sorta di cofanetto-scrigno con tanto di dvd per cogliere l’occasione di celebrare col maestro un intero pezzo del nostro cinema e del nostro teatro”. 
E, se da un lato Carlo Rossella sottolinea che “come presidente di Medusa non posso che essere orgoglioso di un tale omaggio al Maestro, perché Medusa è cinema ma non solo”, Tullio Kezich, che lo conosce da una vita, vuole rammentarlo a suo modo: “Armando è sempre stato un uomo baciato dalla fortuna ma voglio ricordare un giorno in cui anche per lui piovve. Durante uno spettacolo tutti i critici fuggirono per un temporale ma lo spettacolo continuò e due giorni dopo uscirono stroncature tremende firmate da quei critici che alle prime gocce di pioggia erano fuggiti via. Erano le sue prime stroncature, non ne ricordo altre. Ma posso dire che, dopo averlo ammirato per anni, penso che sia un grande traduttore, un uomo che ha, appunto, il dono di tradurre in musica tutto ciò che percepisce. MI dispiace molto di non essere cresciuto nel ‘700 per poter conoscere Mozart ma poi mi consolo pensando che io ho conosciuto Trovajoli”.
 
Mentre, accanto a loro, rincara Francesco Rutelli (che da Ministro fortissimamente volle il concerto all’Auditorium): “Davanti a te c’è l’infinito perché tu parli oggi a novant’anni, ma parlerai per sempre”. E Pippo Baudo: “Devo molto della mia vita a lui perché mi ha avvicinato alla commedia musicale, con la sua musica alta ma semplice che io a volte ho persino avuto il coraggio di suonare al pianoforte proprio grazie alla sua saggia semplicità. Quando l’ho invitato a Domenica In mi è sembrato un miracolo vedere le sue mani volare sul pianoforte. E non solo a me”.
Poi la parola passa a Enrico Montesano, indimenticabile Rugantino: “La cosa che oggi, qui, mi viene in mente è la lezione che lui mi diede per farmi cantare Roma non fa’ la stupida stasera. Lui mi spiegò come cantarla, come unire le frasi e le parole e mi disse che tutti gliela rovinavano e da me non la voleva rovinata. Io ho imparato e l’ho insegnato ai miei figli. Noi siamo tra i pochi in famiglia che la sanno davvero cantare”.
 
Preciso e puntiglioso come sempre, invece, Ettore Scola: “Non voglio dire il grande Maestro che fu ma dirò solo di una qualità che in lui ho sempre ammirato: la sua capacità di metterti di buon umore. Cosa importantissima e rarissima. I 25 film fatti con lui, sono 25 momenti di buon umore. Anche se ero triste, bastava una sua parola e ti sentivi subito un po’ diverso da come eri prima. Lo ringrazio per questo, ancor più che per la sua musica”. Mentre Luigi Magni chiede invece di ricordare: “Voglio fare con lui un adattamento della Tosca oggi. Ci pensiamo già dai tempi di Garinei & Giovannini”. Infine, un omaggio alla grande di Carlo Vanzina: “La musica di Armando mi incanta da sempre. Per me lui, già da quando lavoravo da giovanissimo sul set,  era ‘La Musica’ e mi dispiace solo che per ora è lontano dal cinema”.

Così alla fine, e anche se Trovajoli cerca di fuggirne, celebrazione è stata, anche qui alla Casa del Cinema e con l’occasione della presentazione del cofanetto. Con tanto di appendice sonora: il Maestro, infatti, si è messo al pianoforte ed ha suonato. "In memoria di Marcello Mastroianni" ci ha tenuto a dire. Ma anche di un intero pezzo della sua vita.