Tutto quello che accade, o può accadere dentro un grande ospedale. "Medicina Generale" la nuova serie di Raiuno in 13 puntate (otto subito, il resto in autunno) racconta la vita di un gruppo di medici e di infermieri del reparto di Medicina Generale di un grande ospedale di Roma - per l’esattezza il Forlanini - all’interno del quale è stata girata tutta la serie. In un momento in cui la cronaca è piena di episodi di malasanità e anche la satira non risparmia certo le sue ‘frecciate’ (spassosa e amara l’imitazione che Lucia Ocone fa di un’infermiera dell’Umberto I° a Quelli che il calcio) il pubblico ha accolto con una certa freddezza la messa in onda (ieri la prima puntata, stasera la seconda) della fiction diretta da Renato De Maria: quattro milioni e 800 circa gli spettatori, un milione in più quelli della concorrente diretta, Maria De Filippi, con il suo collaudato Amici. Eppure elementi di interesse non mancano in un prodotto che, pur non avendo il ritmo e la forza del celebre E.R. made in Usa, ha il merito di mettere molta attenzione all’attualità affrontando temi importanti di natura etica e sociale attraverso le storie di un gruppo di uomini e donne che ogni giorno fronteggiano emergenze, sopportano ritmi di lavoro spesso al limite della resistenza fisica e mettono tutta la loro passione e professionalità al servizio dei loro pazienti.
Non manca, poi, la storia d’amore tra Anna la giovane caposala (Nicole Grimaudo, forse troppo giovane anche visivamente per ricoprire un tale ruolo) appena arrivata e il cardiologo Giacomo (Andrea Di Stefano), quarant’anni, un single bello e donnaiolo.
“Con lui ho provato un feeling immediato - dice la Grimaudo del suo collega - così fingersi innamorati è risultato abbastanza facile”.
Cosa hai trovato di interessante nel personaggio di Anna?
“Trovo che mi somigli. La sua allegria nonostante i problemi. La determinazione e l’orgoglio che però non la tengono lontana dai sentimenti. E lo dimostra continuamente sia nel lavoro, con il rapporto fortemente umano con i suoi pazienti, sia con Giacomo del quale si innamora”.
Un ruolo che forse ti ha insegnato qualcosa.
“Si, anche nel campo medico. Abbiamo girato in un vero ospedale, negli altri reparti c’erano persona malate e questo crea una certa emozione. E poi abbiamo fatto pratica con medici veri, per imparare la terminologia esatta e anche cose semplici come misurare la pressione e fare delle iniezioni”.
Tra i compagni di lavoro con quale ti sei trovata meglio?
“Ho già detto di Andrea Di Stefano, ma tutto il cast è stato fantastico e lavorare con Renato (il regista De Maria, ndr) è stata una bellissima esperienza professionale”.
Nel cast oltre ai due protagonisti, anche Roberto Citran (è Mario Bergamini, lo scorbutico primario del reparto), Marco Giallini nel ruolo del dottor Alfredo Danzi. E poi Francesca Reggiani, Fabrizia Sacchi e Antonello Fassari che interpreta Angelo, romanissimo portantino senza tanti peli sulla lingua, molto ‘seccato’ di essersi visto soffiare il posto dalla neo assunta caposala, posto che gli spettava per anzianità.
La serie è una produzione Rai Fiction, realizzata da Roberto Sessa ed Enzo Tarquini per Grundy Italia.
“La produzione della serie Medicina Generale è ancora in corso e terminerà a metà maggio 2007, spiega Enzo Tarquini. Alla fine della lavorazione la durata delle riprese sarà stata di 48 settimane lavorative, 30 per la regia di Renato De Maria e 18 per la regia di Luca Risuoli: più di un anno in termini di calendario. Saranno stati utilizzati 3500 generici, 60 figurazioni speciali, 250 attori per ruoli di puntata, 20 attori fissi per la durata dell’intera serie.. Per le riprese si sono alternati 3 direttori della fotografia (Marcello Montarsi, Stefano Falivene, Fredrick Fasano) e circa 150 tra tecnici e maestranze. Gli interni, girati su un intero piano del Forlanini, prima dell’inizio della serie, non essendo utilizzato, era più che altro abitato...... dai piccioni. E’ stato quindi ripristinato un intero piano di 1600 metri quadrati di cui 1300 adibiti alle riprese e 300 mq a camerini e servizi. Il ripristino ha comportato il rinnovo di infissi, servizi igenici, impianti elettrici, telefonici e tinteggiatura delle pareti. Per le sale operatorie sono state utilizzate quelle vere del vicino San Camillo che fa parte della stessa Asl”.