E’ un grande sforzo produttivo che coinvolge cinque registi, oltre 50 attori protagonisti - tra i quali Fabio Testi, Angela Melillo, Giovanni Guidelli, Stella Vordermann, Alberto Gimignani e Gabriele Bocciarelli – oltre a due troupe multicamere complete con regie mobili. E sono stati fatti oltre 1600 provini. Stiamo parlando di “Sottocasa”, la nuova lunga serie di Raiuno (ben 190 puntate) che debutta oggi alle 14,10 dopo 10 mesi di riprese.
Il cuore del racconto è la Piazza di un quartiere cittadino dove, proprio come succede nella realtà, i protagonisti si troveranno a vivere le loro avventure e disavventure sulle Piazza della Meridiana, centro e luogo di aggregazione e di ritrovo di tutto il quartiere, in cui tutti si conoscono e s’incontrano, anche perché su questa piazza si affacciano il bar, il minimarket, la scuola, la trattoria e l’ingresso della metropolitana. Insomma, in un modo o nell’altro, bisogna passarci.
“Questa è una sperimentazione editoriale - ha spiegato subito il direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà - perché non siamo nel territorio delle soap classiche. Questo è un vero e proprio ’real drama’. Abbiamo un precedente in Un posto al sole, prodotto di grande successo che percorre una strada simile. E’ una grande sfida industriale produrre 190 puntate con la qualità di scrittura e visiva da prima serata. I costi sono più bassi della media di quelli di riferimento. Sperimentare sulla propria pelle i processi produttivi è più costoso dell’acquisto del format. E’ una sfida anche di palinsesto perché c’era un buco su Raiuno nel primo pomeriggio e da anni ci ponevamo il problema. Sono molto fiducioso sui risultati ma il cammino è lungo e difficile. In quella fascia abbiamo il 9-11% di share e non si cambiano facilmente le abitudini del pubblico. Piazza della Meridiana è multietnica, multirazziale, multietà mentre nelle fiction daily ci sono di solito tutti ambienti claustrofobici”.
Siamo nel centro di una grande città, come testimonia lo stile di alcuni palazzi (che lo scenografo Antonello Geleng ha voluto anonimi, nel senso di non identificabili a nessuna città in particolare) che sono stati costruiti negli studi della Videa CDE alle porte di Roma. Protagonisti della soap, quattro famiglie con i loro mille intrecci. Da una parte i Ricci (Foto 2), con i testa Maurizio (Giovanni Guidelli), figlio dell’immobiliarista e strozzino Vittorio (Fabio Testi). Alla morte del padre, Maurizio realizza quanto loschi fossero i suoi affari e teme che qualcuno abbia voluto vendicarsi. Con lui vivono la madre Fausta (Manuela Gatti), che ha nascosto ai figli l’attività del padre, e il fratello Giuliano (Gabriele Bocciarelli), ragazzo idealista e ribelle che non lega col fratello. Poi ci sono i Cataldo (Foto 3), gli Zoia (Foto 4) e i Gandini (Foto 5) il cui capofamiglia (in realtà è separato) è il chirurgo del Pronto Soccorso Maurizio Gandini (Alberto Gimignani).
Una trama gialla avvolge inizialmente le vite dei protagonisti quando lo strozzino Vittorio Ricci muore in circostanze poco chiare. Secondo le indagini, il decesso è avvenuto per infarto. Ma le cose sono andate diversamente. Maurizio suo figlio maggiore, sospetta che il responsabile della morte si nasconda tra le persone legate a Vittorio dai debiti contratti e inizia a prenderle di mira, perseguendole secondo i "metodi" paterni. Livia Zoia (Stella Vordemann), 35 anni, madre e moglie moderna ed emancipata, in procinto di cambiare casa, ha nascosto a suo marito Mirko (Salvatore Lazzaro) il vero costo dell’appartamento in cui si stanno per trasferire, stipulando un prestito a condizioni "particolari" presso la finanziaria di Vittorio Ricci, titolare della stessa agenzia immobiliare presso cui la donna lavora part-time come architetto. La mossa si rivela per lei, tuttavia, una trappola: Vittorio pretende da lei qualcosa in più del semplice rapporto lavorativo. Livia, disperata, si confida con la sua amica del cuore Gloria (Christina Pappa), non sapendo che la donna, amante e collega di Mirko - entrambi sono insegnanti - ormai da tempo fa il doppio gioco, rivelando all’uomo ogni cosa. L’improvvisa scomparsa di Vittorio, cambia tutto: Livia e Mirko, infatti, presi dai propri segreti e nevrosi, non si accorgono che i figli, Leo (Massimiliano Grieco) e Benedetta (Martina Pinto) - soprattutto il quattordicenne Leo, che a scuola ha scoperto la tresca amorosa del padre - stanno attraversando un momento difficile, finendo spesso nei guai…
La serie è scritta da Maria Carmela Cicinnati, Antonio Consentino, Emanuela Del Monaco e Tania Di Martino con la collaborazione di Monica Mariani, Fabio Di Ranno e Maurizio Careddu, ed è una produzione Rai Fiction realizzata da Sandro Parenzo per Videa CDE dal format Marienhof di Bavaria Media. Un’attenzione particolare, poi, è stata data alle musiche con la supervisione di Lucio Dalla, autore della sigla iniziale intitolata proprio Sottocasa ed inserita nel suo prossimo cd. "L’ultimo lavoro che ho fatto – spiega Dalla - sono state due regie operistiche che sono l’opposto di Sottocasa. Ma il mio grande sogno è andare dove c’é la gente perché la amo. In questo caso mi ha intrigato dare un’interpretazione musicale a realtà che non sono le mie. La considero una cosa sperimentale. Non sono mai andato sul set. La musica nelle soap a volte non c’é, si sente un rumore di sottofondo. In Sottocasa ho cercato di dare dignità alla musica, di fare una cosa come succede nel cinema. Mi sembra immorale non dare al pubblico il meglio di ognuno di noi. Ci si deve confrontare". E poi, facendo riferimento al cuore di questo real drama e alla sua famosissima canzone Piazza Grande, Dalla ha concluso che "il legame è anche quello".