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martedì 7 marzo 2006
di Marica Rizzo
Relazioni Pericolose
Amore e dintorni in un programma sul complesso mondo delle donne e dei loro rapporti con gli uomini

Il titolo del nuovo talk-show di La7 già di suo è tutto un programma. Partito domenica scorso in seconda serata (23,30) con la conduzione di Camila Raznovich, volto noto di MTV – la stessa emittente da cui mamma Rai ha temporaneamente adottato l’ormai sanremese Victoria Cabello – al suo esordio in casa Tronchetti-Provera. In ognuna delle dieci puntate due donne racconteranno la loro “relazione pericolosa”, circondate da un pubblico in studio composto, non a caso, da sole donne. Al dibattito, incentrato sulla complessa dinamica dei rapporti umani, con un’attenzione particolare rivolta ovviamente all’universo femminile, parteciperanno gli ospiti presenti in studio e alcune opinioniste scelte tra il pubblico lì presente. Camila, con la sua esperienza di vj, si troverà a moderare il tutto come un bravo direttore d’orchestra, supportata dalla presenza fissa del dottor Maurizio Bini e di Alessandra Faiella, psicoterapeuta in sessuologia il primo, con il compito di rappresentare la scienza e fornire appunto le spiegazioni psicologiche a quanto avviene nei casi delle protagoniste che si raccontano, mentre è attrice e scrittrice dalla battuta immediata e folgorante la seconda, pronta a far da contraltare alle leggi della psiche con la sua frizzante verve comica. 

Non è difficile ravvisare nel nome del programma l’omonimo titolo del romanzo di Choderlos De Laclos (Les liaisons dangereuses, per l’appunto) da cui è stato tratto anche il film diretto da Stephen Frears. E proprio di relazioni pericolose, come coppie che scoppiano e amanti che diventano mogli, si è parlato nella prima puntata, in cui l’ospite d’onore era niente popò di meno che Remo Girone, attore amatissimo dal pubblico femminile. La dinamica è molto semplice: dopo una breve introduzione da parte della conduttrice, un video mostra colei che si accinge a parlare di sé, la quale alla fine spunta da dietro le quinte e raggiunge Camila, rigorosamente in piedi, e i suoi ospiti seduti al centro dello studio su grandi poltrone squadrate, dal design sicuramente inconsueto ma tutt’altro che minimalista, come del resto l’intera scenografia, che prevede un grosso mucchio di cuscini dalle linee quadrate posti proprio in corrispondenza delle poltrone, quasi a richiamarne la forma, e una sorta di lampadario che sembra fatto di zollette di zucchero (quindi altrettanto quadrate) che pendono dal soffitto, giusto sopra il salottino in cui si dipanano i fili delle intricate relazioni pericolose. Una volta al centro della scena, la protagonista della storia risponde alle domande della Raznovich, che poi interloquisce con Bini, Faiella e il terzo personaggio che cambia ad ogni puntata. Chiamate in causa sono anche alcune delle donne tra il pubblico, pronte a dare la loro opinione sugli intrecci relazionali così presentati.

Buona l’idea di un talk-show al femminile, dai toni pacati, senza litigi, congiure o artigli sfoderati davanti a un defilippico tronista, in cui le protagoniste sono veramente le donne e le loro storie (anche se non è una cosa nuovissima visto che già anni fa la brava Catherine Spaak proponeva qualcosa di simile nel suo Harem). Peccato però che il dibattito sia fin troppo carente, lasciando poco spazio sia al talk sia allo show. Al di là del lineare botta e risposta tra Camila e la protagonista, infatti, si sente la mancanza di quel quid in più per far decollare la trasmissione, per il quale non sembrano bastare gli interventi di Bini - a cui non si dà forse il giusto spessore - e le battute arricchite dagli spunti comici della Faiella, che sfortunatamente si perdono nel flusso di una chiacchiera monotona, quasi autoreferenziale.

Un pizzichino di pepe per condire meglio le argomentazioni, magari aggiunto proprio dalle opinioniste, il cui ruolo andrebbe rafforzato lasciando che intervengano di più senza naturalmente cadere in sguaiati eccessi, e più spontanea effervescenza da parte di una presentatrice comunque brillante come Camila, renderebbero la trasmissione più piacevolmente accattivante, degna di un titolo come quello di cui si fregia. Ma era pur sempre la prima puntata. Concediamole tempo…

Note:
*
Sul sito della trasmissione (link qui sotto) potete entrare nel blog ed interagire con gli autori per fare osservazioni e commenti sul programma.


Links correlati
http://www.la7.it/relazionipericolose/
 
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Foto dall’Ufficio Stampa

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