Completo gessato, camicia bianca, cravatta colorata, ventiquattrore rigida e scimmietta di peluche al seguito. E’ così che Simone Cristicchi, martedì scorso, si è presentato sul palco del noto locale romano The Place per l’inaugurazione della stagione. Abbandonati (si fa per dire) al proprio destino gli amici di sempre – i compagni di musica e avventura con cui si esibiva nelle indimenticabili serate delle Canzoni sul divano – e le platee di migliaia di persone accorse ai concerti estivi, Simone ritrova per una sera il suo pubblico di nicchia, al quale dedica a porte aperte le prove dello show case che sarà trasmesso questa sera da Radiouno Rai alle 21; mentre fisicamente, sarà invece a Napoli in piazza Plebiscito, ospite di Gigi D’alessio.
Un ritorno a casa che emoziona non solo chi in lui ha sempre creduto, ma lo stesso cantautore che racconta: “Settantacinque città in tre mesi. Il che vuol dire, se faccio due conti, centoquaranta aerei e in media una città ogni tre giorni. Eppure stare qui (ad inaugurare il The Place, ndr) per me stasera è un brivido”. Come non comprenderlo. Sembra di riabbracciare un figlio che torna da scuola a pieni voti: nel corso di pochi mesi, infatti, Simone ha vinto il premio Musicultura 2005, guadagnando anche la Targa della critica, e per settimane è stato in vetta alle classifiche con il tormentone Vorrei cantare come Biagio, brano che ha scritto in un momento di grande sconforto per la sua carriera e che invece gli ha regalato successo e notorietà.
Al The Place Cristicchi ha presentato i brani del suo album d’esordio, Il Fabbricante di canzoni, che include l’ironica e divertente Samba da tuscolana (un giorno si è svegliato e si è accorto che nella strada dov’è cresciuto c’erano “più cinesi che osterie”), Studentessa universitaria, Angelo custode, Senza, Stupidowski (il prototipo di uomo generato dal consumismo, che si accontenta e gode dell’apparenza delle cose), La filastrocca della Morlacca, Ombrelloni (risposta provocatoria a quel direttore artistico che gli propose di scrivere un pezzo facile per l’estate ispirato ai soliti ombrelloni, solita spiaggia, solito mare). In ognuna di queste c’è lo stile inconfondibile di una personalità eclettica che in maniera intelligente, ironica e tagliente dice esattamente quel che pensa. Fino ad entrare nei panni di Rufus, quello che definisce il suo alter ego: nelle mosse smorfiose del suo “spirito malvagio” regala il meglio di sé, creando un’atmosfera elettrizzante con brani inediti come L’autistico (sulla difficoltà di comunicare e farsi comprendere), Bastonaci o signore e Prete, duro sfogo nei confronti delle istituzioni ecclesiastiche.
Gran finale con Vorrei cantare come Biagio: un successo inaspettato – quello che lo stesso Cristicchi definisce “un’espolsione” – ma che non ha, per fortuna, minimamente intaccato il suo modo di essere e fare musica. Simone è un geniale pensatore e comunicatore, nascosto da una nuvola di ricci. Solo il pubblico è cambiato: ora siamo in tanti a saperlo.
Simone, quando ti sei reso effettivamente conto di quello che ti stava capitando?
“Quando ho sentito cantare la mia canzone da 50.000 persone in piazza Plebiscito a Napoli”.
Ad oggi come è cambiata la tua vita?
“Ho conosciuto centinaia di persone, vengo fermato e riconosciuto ovunque io mi trovi, le persone conoscono la mia musica...e mi sveglio ogni mattina in una città diversa”.
Al concerto al The Place hai detto “tanti aerei, tante città, tanti alberghi, ma stare qui stasera è un brivido…”. Che effetto ti fa oggi "tornare a casa"?
“E’ davvero come tornare a casa, condividere le stesse emozioni, gli stessi slanci, gli stessi sorrisi. A volte mi è capitato di essere frainteso, mentre davanti al mio pubblico ‘di nicchia’ non ho assolutamente questa preoccupazione, poiché siamo in perfetta sintonia!”
Quando è uscito il disco “Fabbricante di Canzoni”?
“E’ appena uscito in tutti i negozi (il 23 settembre) e contiene 13 tracce tra cui un duetto con un monumento della canzone italiana, recentemente scomparso, Sergio Endrigo!”
Qual è la canzone a cui sei più legato e perché?
“Studentessa Universitaria. E’ la canzone più riuscita secondo me e poi mi ha dato una bellissima soddisfazione: vincere il Premio Musicultura 2005 e la Targa della Critica”.