Più di un concerto, più di una festa. La prima delle otto serate di SeiZero, un vero e proprio festival dedicato ai primi 60 anni del cantautore romano, si è trasformata in un atto d’amore tra un artista, il suo pubblico e la sua città. Sarà stato merito (!) delle ultime, deliranti dichiarazioni del Ministro Umberto Bossi ma lo show al quale abbiamo assistito è stata la conferma di quanto Renato Fiacchini, in arte Zero, oltre a rappresentare un popolo ne sia davvero la quintessenza.
“Siamo cresciuti insieme, della nostra stanchezza siamo padroni e i miei 60, insieme ai vostri 14, 80 o 50, sono anni meravigliosi da tramandare. I nostri tatuaggi sono la nostra faccia e la nostra pelle sulla quale portiamo scritto Roma, un nome da tramandare” ha detto commosso e stremato il cantante alla fine del concerto.
Su un meraviglioso palco sovrastato da un enorme ed elegante gazebo bianco, Renato ha regalato tre ore di emozioni, ricordi e poesia in un concerto di rara eleganza e proficua sobrietà. Si comincia con un bellissimo filmato della Roma che fu, quella degli anni ’50 e ’60 sulla quale scorrono i volti di Alberto Sordi e Paolo Panelli, Gabriella Ferri e Vittorio Gassman, Anna Magnani, Aldo fabrizi e Bice Valori avvolti dalle splendide note dell’inedito che Zero ha dedicato alla sua città (Non sarebbe mondo senza te e So’ 60 anni che me moro appresso a te canta dietro le quinte). Aveva detto, presentando l’evento, di averla fatta grossa e il risultato è certamente il miglior Zero degli ultimi 15 anni; un artista capace di darsi totalmente al pubblico con passione e sentimento senza ricorrere agli eccessi ed ai lustrini della prima fase della sua carriera (per quelli c’è la bella mostra al Globe Theatre alla quale si può accedere prima dei concerti).
Può sembrare un paradosso ma a chi scrive Renato sembra sempre più bravo, quasi che eliminati i guizzi e le mosse ammiccanti di un tempo sia rimasta l’essenza, il talento e l’autenticità di un artista a 360°. Capace di esibire ancora una voce prodigiosa e di scaldare i cuori dei suoi vecchi e nuovi sorcini con la forza assoluta della musica. Happening musical-teatrale questo SeiZero promette serate uniche e irripetibili con ospiti a sorpresa che duetteranno col protagonista. Alla ‘prima’ ecco un ispirato Ron esibirsi nella bellissima Gli ex (un vecchio testo scritto da Zero e musicato dall’autore di Una città per cantare), il soprano Cecilia Gasdia cimentarsi con Ha tanti cieli la luna, Mario Biondi e Stefano Di Battista accompagnare Zero in Non smetterei più, Carla Fracci danzare con i 50 allievi della scuola del Teatro dell’Opera in Dormono tutti e Monica Guerritore duettare con Renato sotto due lenzuola bianche in Letti.
E i vecchi successi? Ci saranno tutti alternati nelle otto esibizioni. Il menù della prima serata prevedeva Siamo eroi (con l’accompagnamento del coro di Santa Cecilia) e Identikit, Niente trucco stasera e La favola mia, Magari e Ancora qui, Amico e Fortuna, E poi e Mi vendo (cantata scendendo tra la folla impazzita ma composta), Cercami e Ancora fuoco (con l’accompagnamento al pianoforte di Mario Vicari e le bellissime luci arancio che colorano lo schermo), Spiagge e Sesso o esse, Il maestro e Qualcuno mi renda l’anima, Resisti e L’impossibile vivere, Triangolo, I migliori anni della nostra vita e, stavolta sì, il bis atteso e invocato del Cielo (che Renato ci ha confessato essere la canzone che ama di più). In mezzo anche uno sfrenato medley dance (“Non so se ve ne siete accorti ma a 60 anni ancora gliel’ammollo…” dice Renato al termine di Sbattiamoci, Sgualdrina, L’ambulanza, Chi sei, Sergente no!, Amore sì, amore no e Profumi, balocchi e maritozzi) ed un altro toccante inedito che è una lettera d’amore alla vecchia musica (“Per stare bene al mondo occorre l’umiltà, la mia generazione lascia un segno e tu lo sai…John Lennon sia con noi e yesterday”) .
Con l’orchestra Universale italiana diretta dal Maestro Renato Serio hanno suonato Bicio Leo alle chitarre, Rosario Jermano alle percussioni, Bruno Giordana alle tastiere, Paolo Costa al basso, Lele Melotti alla batteria, Giorgio Cocilovo alle chitarre acustiche ed elettriche e Danilo Madonia alle tastiere.
Si replica fino al 9 ottobre.