Trentatre titoli nella selezione ufficiale, 13 incontri ravvicinati con autori, attori e protagonisti della cultura italiana e internazionale, 15 Duel tra personaggi di spicco che mettono a confronto i capolavori della storia del cinema, due premi alla carriera (a Bill Murray e Viola Davis), 7 preaperture (spiccano L’uomo senza gravità con Elio Germano fluttuante e The Jesus rolls, spin off de Il grande Lebowski con John Turturro ancora nei panni dell’irriverente campione di bowling), 12 Omaggi e restauri, 2 retrospettive, 9 eventi per il sociale e per l’ambiente, la sezione Riflessi e 7 film della nostra vita per 25 paesi partecipanti.
Questi, in sintesi, i numeri della quattordicesima edizione della Festa del cinema di Roma in programma all’Auditorium Parco della musica dal 17 al 27 ottobre.
Negli ultimi tre anni sono passati da qui due premi Oscar: Moonlight e Green Book senza contare l’incremento del pubblico del 30% negli ultimi quattro anni e il fatto che le grandi star internazionali vengano a Roma per il piacere di condividere col pubblico l’amore per il cinema piuttosto che per promuovere un film. E’ felice e soddisfatto il Direttore artistico Antonio Monda nel presentare alla stampa la nuova edizione della Festa- per lui è la quinta- che si annuncia ricchissima di titoli ed eventi.
Ho cercato di dare un senso a questa Festa anche nella proposta di argomenti e opere difficili- continua Monda- e ho privilegiato la ricerca della qualità all’obbedienza alle mode, le quote e i conformismi di ogni genere. La nostra è una Festa, non un Festival, e non mi stancherò mai di invitare tutti a festeggiare, celebrare e, soprattutto, condividere.
L’icona di Greta Garbo, che la rappresenta nell’immagine, intende comunicare il fascino del divismo immortale con un cinema che guarda anche al futuro. Conoscenza e scoperta, curiosità e sguardo aperto verso le nuove generazioni sono le nostre linee guida per questa edizione ha detto invece Laura Delli Colli, per la prima volta nel ruolo di Presidente della Fondazione Cinema per Roma.
In una Festa contrassegnata da forti tematiche ambientali e sociali e dove si segnala la massiccia componente femminile (ben 19 registe donne con buona pace del Festival di Venezia dove hanno invece scarseggiato tra le polemiche) il fiore all’occhiello è senza dubbio The Irishman, il nuovo film di Martin Scorsese che sarà presentato il 21 ottobre. Saga criminale che segue i suoi protagonisti (Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci e Harvey Keitel) lungo 40 anni di storia americana, il film del regista di Toro scatenato prende le mosse dalla scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, per uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine organizzato. Oscar in vista come assicura Monda.
Tra le pellicole della selezione ufficiale si segnalano inoltre Downton Abbey di Michael Engler tratto dall’omonima serie tv e intriso di scandali e intrighi di corte, Fête de famille di Cédric Kahn con Catherine Deneuve, Judy di Rupert Goold con Renée Zellwegger nei panni di Judy Garland, Le meilleur reste à venir con Fabrice Luchini, Military wrives di Peter Cattaneo con Kristine Scott Thomas, Nomad, il doc di Werner Herzog in viaggio dalla Patagonia all’Australia, Pavarotti di Ron Howard, l’horror Scary stories to tell in the dark prodotto da Del Toro.
Aperta da Motherless Brooklyn di Edwart Norton- storia di un investigatore privato affetto negli anni ’50 dalla sindrome di Tourette- e chiuso da Tornare, il nuovo film di Cristina Comencini con Giovanna Mezzogiorno, la Festa presenta nella selezione ufficiale altri due film italiani: Il ladro di giorni di Guido Lombardi con Riccardo Scamarcio, un on the road italico con un padre e un figlio alla riscoperta di se stessi e Santa subito, il doc di Alessandro Piva ambientato nella Bari degli anni ’80 tra ardori di fede cristiana e fame di vita.
E poi ancora La belle epoque con Daniel Auteil, Fanny Ardant e Guillaume Canet (nella sezione Tutti ne parlano), un doc sulla famiglia Cecchi Gori di Simone Isola e Marco Spagnoli, The Fanatic con John Travolta maniaco cinefilo ossessionato dal suo attore preferito, Il peccato di Andrei Konchalovsky, Negramaro-L’anima vista da qui, il doc sulla band salentina di Gianluca Grandinetti a cui farà seguito uno speciale incontro tra parole e musica moderato da Simone Marchetti.
Attesissimi dal pubblico, gli Incontri ravvicinati di questa edizione vedranno protagonisti Bill Murray, Viola Davis, Fanny Ardant, Olivier Assayas, Ethan Coen, Benicio Del Toro, Bret Easton Ellis, Ron Howard, Kore-Eda Hirokazu, Edwart Norton, Bertrand Tavernier, John Travolta e Jia Zhange e Zhao Tao. E se non siete ancora sazi di cinema a 360° ecco gli omaggi a Carlo Vanzina e Gillo Pontecorvo, Piero Tosi e Franco Zeffirelli, Turi Ferro e Luciano Salce, Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti; i restauri di Fellini Satyricon e Gruppo di famiglia in un interno, Il manoscritto del Principe e Il mestiere delle armi.
E per finire mostre, installazioni, incontri, convegni e iniziative in città per una Festa che promette di stupire ancora una volta aprendosi senza steccati ideologici al nazional popolare e alla cultura alta. Cinema per tutti, tutti al cinema.