Allargare l’orizzonte dell’evento culturale oltre i confini dell’Auditorium e proiettarlo verso il tessuto metropolitano e laziale oltre a coinvolgere i cinefili e partecipare alla formazione di nuovo pubblico cinematografico. Questi gli obiettivi dell’undicesima Festa del cinema di Roma- budget di 3.400.000 Euro- presentata oggi in un’affollatissima conferenza stampa dal Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Piera Detassis e dal Direttore Artistico, Antonio Monda. In programma dal 13 al 23 ottobre prossimi, la Festa- che devolverà parte degli incassi a favore delle popolazioni terremotate colpite dal sisma dello scorso agosto- conferma la formula dello scorso anno con l’assenza del concorso ufficiale (sarà assegnato solo il premio del pubblico al miglior film votato dagli spettatori) e un programma variegato capace di accogliere generi e retrospettive, omaggi, incontri ed eventi speciali.
Si vedranno 45 film e documentari nella sezione ufficiale con quattro pellicole italiane dominate dai temi del lavoro, della politica e dell’olocausto (“7 minuti” di Michele Placido con Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi e Fiorella Mannoia), “Maria per Roma”, promettente commedia dell’esordiente Karen Di Porto sulla quale Monda scommette forte, “Sole cuore amore” di Daniele Vicari con Isabella Ragonese e Francesco Montanari) e “Naples 44” di Francesco Patierno) mentre tra le pellicole più attese si segnalano “The accountant” di Gavin O’Connor con Ben Affleck, “Denial” di Mick Jackson con un supercast composto da Rachel Weisz, Tom Wilkinson e Timothy Spall, “Florence Foster Jenkins” di Stephen Frears con Meryl Streep e Hugh Grant, “Into the inferno” di Werner Herzog, “Lion” di Garth Davis con Nicole Kidman e Rooney Mara, “Manchester by the sea” di Kenneth Lonergan con Casey Affleck (“Ne sentirete parlare agli Oscar” si sbilancia Monda), “The secret scripture” di Jim Sheridan con Vanessa Redgrave, “Snowden” di Oliver Stone, “True crimes” di Alexandros Avranas con Jim Carrey e Charlotte Gainsbourg.
Aperto dal potente”Moonlight” di Barry Jenkins (“Una storia pasoliniana ambientata in America” l’ha descritta il Direttore artistico) e da cinque preaperture in programma dal 3 al 12 ottobre (“American pastoral” di Ewan McGregor, “La guerra dei cafoni” di Davide Barletti e Lorenzo Conte con Claudio Santamaria, “On the town- Un giorno a New York” di Stanley Donen e Gene Kelly, “Inferno” di Ron Howard e ”In guerra per amore” di Pif), la Festa presenta quest’anno anche la nuova sezione “Tutti ne parlano” con quattro titoli che arrivano a Roma sulla scia di positivi giudizi dopo le premiere internazionali (“Busanhaeng” di Yeon Sang-ho, “Genius” di Michael Grandage con Colin Firth e Jude Law, “Hell or high water” di David Mackenzie con Jeff Bridges e “Le tortue rouge” di Michael Dudok de Wit).
Anche se non crede nelle vallette e nelle madrine (“Non ci saranno”) e punta più sulla qualità che sul glamour (“Conta il quadro non la cornice”) Monda non snobba il tappeto rosso e assicura un nome di rilievo per ogni serata. Arriveranno di sicuro Meryl Streep e Tom Hanks (per lui pronto un premio alla carriera e una retrospettiva di 15 film), Oliver Stone e David Mamet (ospiti degli incontri ravvicinati con Don Delillo, Daniel Libeskind e Jovanotti), Roberto Benigni e Viggo Mortensen (che porta “Captain Fantastic” ad Alice nella città), Bernardo Bertolucci, Kristin Scott Thomas e Juliette Binoche (a vent’anni dall’uscita in sala la Festa celebra “Il paziente inglese” di Minghella).
Gli omaggi saranno invece dedicati a Michael Cimino (con una compilation di 45’ con le più belle scene di ballo della storia del cinema) e Luigi Comencini (una mostra sulle sue fotografie, un incontro con le figlie e la proiezione de “Le avventure di Pinocchio”), Gregory Peck (un incontro con i due figli e la proiezione di “Vacanze romane” a Trinità de’ Monti) e Mario Monicelli con la versione restaurata de “L’armata Brancaleone” a 50 anni dall’uscita nelle sale, Gillo Pontecorvo (“Queimada”), Alberto Sordi (“Fumo di Londra”) e l’ex direttore Gian Luigi Rondi recentemente scomparso (si vedrà il documentario sulla sua vita e verrà presentato “Incontri”, il suo ultimo libro), Fritz Lang (“M-Il mostro di Dusseldorf”), Citto Maselli e Dino Risi in occasione del centenario della sua nascita.
E poi ancora un drive in all’Eur (nel piazzale antistante il palazzo dei Congressi con spazio per 100 automobili), Michael Bublè ed Elio e le storie tese (con un dietro le quinte della storica band), Renzo Arbore, Paolo Conte e un documentario sui Rolling Stones (“The Rolling Stones Olè olè olè!: A trip across latin america” che segue la band in tour nel 2016 in dieci città latinoamericane fino al concerto conclusivo all’Avana…..) in un’edizione molto attenta al pianeta musicale. Infine, ma non ultima, la retrospettiva dedicata a Valerio Zurlini per ripercorrere l’opera cinematografica di un autore sottovalutato e colpevolmente dimenticato dopo la sua scomparsa.
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