Un poker di film italiani in gara per il Leone d’Oro (per un totale di 20 titoli sparsi nelle varie sezioni), una nutrita pattuglia in rappresentanza del cinema americano (a differenza di quanto avvenuto all’ultimo Cannes) e u nuovo concorso sulla realtà virtuale (“Non sarà il futuro del cinema ma la sperimentazione e la ricerca coinvolge oggi molti cineasti tradizionali” ha detto Alberto Barbera). Svelato il programma della 74ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica in programma a Venezia dal 30 agosto al 9 settembre.
Mentre la cittadella del cinema al Lido va completando la sua rinascita dopo l’annus horribilis del 2010 (quest’anno per le attività della Virtual Reality verranno sfruttati gli spazi dell’isola del Lazzaretto Vecchio con i suoi storici edifici vuoti e parzialmente risanati) la nuova Mostra di Barbera punta al “consistere più che al manifestarsi, in controtendenza con molti festival di oggi che tendono alla bulimia filmica per giustificare la propria esistenza”. “Più che l’istantanea del presente, o la foto ricordo della stagione del cinema che stiamo vivendo, i film che proponiamo” continua il Direttore “sono in certo qual modo la percezione del futuro, l’indicazione di una o più vie che si aprono sul domani, testimoniano una rincorsa in avanti, scrutano l’orizzonte per avvistare un ‘dopo’”.
Con una doppia tematica che s’impone prepotentemente nelle opere selezionate (le migrazioni e la crisi della famiglia) ecco un cartellone variegato e per tutti i palati. Si va dal cinema d’autore alla commedia, dal fantasy al dramma sociale in un concorso che vedrà ben 15 registi partecipare per la prima volta alla competizione. Segno evidente di un rinnovamento in atto che Barbera registra felicemente per il cinema italiano. “Negli anni scorsi avevo lamentato lo scarto tra la quantità delle pellicole proposte e la loro qualità effettiva ma quest’anno la tendenza si è finalmente invertita. Se una rondine non fa primavera, tre o quattro sì. Ci sono degli esordi davvero incoraggianti e la proposta di nuovi modelli espressivi per quella che mi sembra una piccola nouvelle vague italiana”.
“Ammore e malavita” dei Manetti Bros, sfrenato musical napoletano sulla camorra con Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini e Carlo Buccirosso; “Una famiglia” di Sebastiano Riso con Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel, “Hannah” di Andrea Pallaoro con Charlotte Rampling unica protagonista in scena e “The leisure Seeker” (ma in Italia uscirà a gennaio col titolo di “Ella & John”), l’attesissimo primo film americano di Paolo Virzì con Helen Mirren e Donald Sutherland in un road movie nell’America profonda.
Eccoli i quattro italiani in concorso ai quali si accompagneranno altri 17 film. Tra i più attesi quello d’apertura (“Downsizing” di Alexander Payne con Matt Damon, Christoph Waltz), “Mother!” di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Michelle Pfeiffer ed Ed Harris, “The shape of water”, la fiaba tra fantascienza ed ecologia di Guillermo Del Toro con Sally Hawkins e Michael Shannon, “La villa”, il bel ritorno del francese Robert Guédiguian col suo solito cast di attori feticcio (Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darrouisin), “Three bill boards outside Ebbing, Missouri” di Martin McDonagh con FrancesMcDormand, Woody Harrelson e Sam Rockwell e il controverso “First reformed” di Paul Schrader con Ethan Hawke e Amanda Seyfried.
Ma la Mostra non è solo Concorso ed ecco disseminati nelle varie sezioni (Fuori concorso, Orizzonti e Cinema nel Giardino) ecco l’ultimo Takeshi Kitano (“Outrage Coda”, il film di chiusura della Mostra fuori concorso), un cortometraggio di 15’ di Gianni Amelio sul terremoto di Amatrice a un anno di distanza dal sisma (“Casa d’altri” in programma il 31 agosto), un evento speciale dedicato al restauro di “Michael Jackson Thriller” in 3D di John Landis, “Our souls at night” con l’accoppiata Robert Redford-Jane Fonda (entrambi saranno premiati col Leone alla carriera), “Victoria & Abdul” di Stephen Frears con Judy Dench, “Loving Pablo” di Fernando León De Aranoa con Javier Bardem nei panni di Escobar, “Il colore nascosto delle cose” di Silvio Soldini con Valeria Golino nei panni di una donna non vedente, il documentario di Abel Ferrara, “Piazza Vittorio”, “Brutti e cattivi” di Cosimo Gomez con Claudio Santamaria e Marco D’Amore, “La vita in comune” di Edoardo Winspeare e le prime due puntate di “Suburra- La serie” dirette da Michele Placido con Alessandro Borghi (sarà lui a condurre le serate di apertura e chiusura della Mostra).
E ancora, i film restaurati di Venezia Classici (“Deserto rosso”, “Novecento”, “Non c’è pace tra gli ulivi”, “La donna scimmia”), un documentario testamento su Paolo Villaggio firmato da Mario Sesti (“La voce di Fantozzi"), uno su Marco Ferreri (“La lucida follia di Marco Ferreri” di Selma Jean Dell’Olio) e tre proiezioni speciali (“La lunga strada del ritorno” di Alessandro Blasetti, “Barbiana ’65-La lezione di Don Milani” di Alessandro G.A. D’Alessandro e “Lievito madre- Le ragazze del secolo scorso” di Concita De Gregorio ed Esmeralda Calabria e le pillole d’archivio dell’Istituto Luce per festeggiare gli 80 anni di Cinecittà.
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