Unire la grande tradizione del racconto civile col linguaggio cinematografico attraverso un’estetica elegante, dialoghi serrati e psicologie accurate. Dopo Montalbano, Schiavone e I bastardi di Pizzofalcone arriva in prima serata su RaiUno- a partire dall’8 maggio- Maltese (il romanzo del commissario) che continua- aggiornandolo a meraviglia- il filone del poliziesco d’autore targato Rai
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Unire la grande tradizione del racconto civile col linguaggio cinematografico attraverso un’estetica elegante, dialoghi serrati e psicologie accurate. Dopo Montalbano, Schiavone e I bastardi di Pizzofalcone arriva in prima serata su RaiUno- a partire dall’8 maggio- Maltese (il romanzo del commissario) che continua- aggiornandolo a meraviglia- il filone del poliziesco d’autore targato Rai. Diretta con bello stile da Gianluca Tavarelli e interpretata con dolorosa partecipazione emotiva da Kim Rossi Stuart che torna sul piccolo schermo a 13 anni di distanza da “Il tunnel delle libertà”, la serie (otto puntate da 50’ trasmessi in quattro serate) racconta le gesta di un vero proprio eroe del quotidiano, un paladino della legalità sullo sfondo della Sicilia martoriata dalla violenza e ostaggio della criminalità organizzata.
Ambientata a Trapani nel 1976, quando la mafia era ancora considerata da molti come un’invenzione giornalistica, la storia del commissario Maltese è quella di un uomo solitario costretto a fare i conti col proprio passato (il suicidio del padre poliziotto e un matrimonio andato in frantumi con una figlia in America che sente solo al telefono) mentre in Sicilia sta per scatenarsi quella lunga guerra che insanguinerà il nostro Paese negli anni a venire. Si comincia con un inseguimento mozzafiato che termina con una sparatoria mortale (ma sarà l’unica della prima puntata) e con Maltese che tornato in Sicilia (dalla quale è scappato 20 anni prima per trasferirsi a Roma) assiste all’omicidio del suo migliore amico in procinto di sposarsi.
Sarà quell’atroce fatto di sangue a richiamarlo verso la sua parte più vera di se stesso, quella che aveva cercato di mascherare in anni di lontananza e lavoro sul campo. Da qui il ritorno a casa (diventerà commissario capo della questura di Trapani) e il tentativo di riannodare i fili di una matassa politica ed affaristica che nasconde l’orrore dietro compromessi e strette di mano. Sintesi di diversi investigatori coraggiosi che cercarono di fare luce sulla mafia, il personaggio inventato in scrittura da Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli è un servitore dello Stato disposto a tutto pur di non indietreggiare di fronte alla verità.
“Con Maltese ho avuto un approccio diverso rispetto al solito” dice Kim Rossi Stuart “stavolta non ho avuto bisogno di ponderare all’infinito e cercare di capire le ragioni e le motivazioni del personaggio che andavo ad interpretare. Ci siamo subito accordati su un modello di massima che si rifaceva a quel meraviglioso prodotto televisivo che è stato La piovra e che ancora oggi resta inimitabile. Confesso che all’inizio l’idea era quella di andare a ‘riposarmi’ su un set televisivo dopo le fatiche mentali di “Tommaso”, la mia seconda regia cinematografica, ma poi appena ho indossato i panni di Maltese ho avvertito una specie di macigno psicologico che me lo ha fatto amare a dismisura. Lui- continua Rossi Stuart- è uno di quei rari esemplari di uomini che hanno fatto del proprio mestiere una vocazione e per il quale si è disposti a sacrificare la propria esistenza”.
Interpretandolo Maltese, Rossi Stuart ha tenuto a mente un modello ben preciso. “Ci sono evidenti assonanze tra il mio commissario e Ninni Cassarà (il poliziotto che fu stretto collaboratore di Falcone e che venne assassinato da Cosa nostra il 6 agosto 1985 ndr), un uomo che ha combattuto in prima linea e che ha fatto della sua vita un percorso sacrale e liturgico. Ma ad aiutarmi nell’interpretazione sono state anche alcune foto d’epoca e particolari (il sorriso di Borsellino, la sigaretta di Borsellino) che mi hanno spinto nella direzione giusta. Non credo al caso e credo che nella mia professione di attore le scelte hanno sempre una motivazione precisa. Questa di Maltese mi ha dato la possibilità, più unica che rara, di raccontare un eroe positivo contro l’imperante cultura del male che siamo costretti a subire ogni giorno”.
Avvincente poliziesco con venature melò eppure privo di retorica ed inutili sottolineature enfatiche, Maltese deve molto della sua riuscita alla calibrata regia di Tavarelli. “E’ stato un viaggio faticoso che ha richiesto tanto impegno da parte di tutti” dice il regista “un lavoro di squadra che ha richiesto cinque mesi di riprese a Trapani e che ha richiesto la totale condivisione di una scelta di base. La tv sta cambiando per fortuna e anche in Italia si riesce a realizzare ottime serie contemporanee senza dover scimmiottare a tutti i costi i prodotti americani. Credo che questo Maltese sia una delle mie cose migliori e sono fiero di averlo realizzato”. Nel cast di Maltese- Il romanzo del commissario (coproduzione Rai Fiction-Palomar con Maze Pictures- ZDF Enterprises e Dramedy Productions, prodotta da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra con Max Gusberti) la tedesca Rike Schimid, Francesco Scianna, Valeria Solarino, Marco Leonardi, Enrico Lo Verso, Roberto Nobile, Michela Cescon e, dulcis in fundo, Eros Pagni.
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