Chi cerca emozioni autentiche e indicazioni virtuali per salutari vagabondaggi mentali alla ricerca del senso delle cose, può ancora imbattersi in alcune perle nascoste nel nostro asfittico panorama artistico. E’ il caso di Silvano Manco, musicista, polistrumentista, scrittore e poeta, che ha da poco pubblicato Trasparentesi, il suo nuovo cd. Intimo, rarefatto e di grande atmosfera, il lavoro dell’artista ligure- che vive nel borgo di Bussana Vecchia dal 1979- è un bell’esempio di musica colta, raffinata ed essenziale (ad accompagnare la sua voce ci sono solo chitarre, piano e contrabbasso) capace di colpire dritta al cuore con la forza della memoria e dell’immaginazione. Pura poetica dello sguardo incantato che si rivolge a chi abbia ancora voglia di stupirsi di fronte alle bellezze immateriali di un mondo al collasso.
Una sorta di Recerche proustiana in musica che punta dritta alla riscoperta naturale di sapori, umori ed odori che sono l’essenza del nostro essere. O almeno dovrebbero. Ed ecco storie di miraggi ed astrazioni, incontri volanti e frasi inespresse, penne mute ai margini del foglio e incanti siderali. Riflessioni lievi eppure profondissime, sensazioni sfuggenti che acquistano significato nella consapevolezza di un’altra vita da (ri)conquistare. Perché- come canta in Segreto ‘non c’è piacere più dolce che non sentirsi mai reali anche se quello che scrivo non lo leggo senza occhiali’.
"Trasparentesi è stato concepito per essere estremamente intimista - spiega Manco - e quindi mi sono servito solo dell’ausilio di un pianista, Davide Fusi, lo stesso che mi ha aiutato in Angoli scalzi e negli arrangiamenti dei due album, e che ringrazio insieme all’amico Maurizio Falcone, per la masterizzazione dell’album fatto in casa" prosegue il musicista. Ma al di là del valore tecnico dell’impresa, se gli si chiede qual è il filo conduttore che lega tutta sua produzione, Manco non ha dubbi: "a spingermi è il tentativo più o meno vano di introspezione e autoanalisi, tesa a cercare di spiegarmi le vicissitudini occorse nelle mia vita e le scelte fatte di conseguenza".
Un coacervo di insicurezze e paure, eccessi e temerarietà che hanno portato l’artista a "non dimenticare mai che, fortunatamente, un significato non esiste se non nella sfera dell’ego. Per quanto riguarda il senso del mio essere artista, qui e ora, ti rispondo che Qui e Ora sono le uniche possibilità concesse, e che forse soltanto nelle mie fasi di profonda incoscienza riesco ad essere artista. E che quindi mi sento semplicemente ’agito’, senza riconoscermene un merito, ammesso che di merito si possa parlare. In conclusione, devo scrivere canzoni per sentirmi a mia volta "scritto".
Un disco contro le velocità sempre più inaccessibili del nostro tempo computerizzato, che indirizza l’ascoltatore verso la sete cronica di cuori che non smettono di battere. Ipnotico e da ascoltare ad occhi chiusi, Trasparentesi regala autentiche emozioni e vere e proprie perle musicali (la magnifica “Come un vuoto d’aria”, per chi scrive il pezzo migliore del cd) incastonate su un tappeto di note essenziale e minimalista. Fisico e astratto al contempo con pennellate d’autore che sembrano schizzi espressionisti, il nuovo lavoro di Manco è la conferma di un talento poliedrico capace di vedere e sentire oltre le apparenze. Della serie non sono solo canzonette.
Track list: 01) Ed io che ti guardavo; 02) Segreto; 03) Niente di niente; 04) A pochi passi dalla neve; 05) L’ombra veloce; 06) Come un vuoto d’aria; 07) Mentre piove; 08) E’ gentile; 09) Mi ricordo (in voce Laura Mancini); 10) Quaggiù; 11) Trasparentesi; 12) Un altro addio
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