L’Accademia di Francia a Roma da stasera apre nuovamente i giardini di Villa Medici al grande cinema, per la quinta edizione del Cinema all’aperto: un confronto tra due personaggi leggendari Gian Maria Volonté e Yves Montand, animati da un comune impegno politico e civile. La rassegna si propone di ripercorrere alcuni dei film più significativi delle loro carriere, con cinque proiezioni ciascuno in due settimane di programmazione. Un excursus sul cinema francese e italiano per rivivere i fermenti che mossero una generazione importante di cineasti ridefinendo il linguaggio estetico del cinema europeo.
Un confronto tra due personaggi leggendari - che incrociarono i loro destini cinematografici esclusivamente nel film di Jean-Pierre Melville Le Cercle Rouge (I senza nome, foto n. 2) del 1970 - animati da un comune impegno politico e civile, che si collocherà nell’atmosfera particolare di un rinnovo del cinema degli anni ’70 e dei capolavori nati in quel periodo.
Gian Maria Volontè incarna una nuova visione del cinema dei nostri anni ’70, ad opera di cineasti formatesi alla scuola del Neorealismo e della Commedia all’Italiana. Con Un uomo da bruciare (1962) dei fratelli Taviani ottiene il suo primo ruolo importante, nei panni del Salvatore Carnevale, sindacalista ucciso dalla mafia.
Un esordio cinematografo, che orienterà Volontè sempre di più ad interpretare, film con forte connotazione politica ed impegno sociale.
Raggiunge l’apice del successo, insieme al cinema italiano, nel 1972 al festival di Cannes quando due pellicole che lo vedono come protagonista vincono ex-aequo la Palma d’oro: La classe operaia va in paradiso (1971) di Elio Petri e Il caso Mattei (1972) di Francesco Rosi.
Ne seguirà una lista di film di grande impegno civile, basati su strutture narrative complesse e un’estetica che segnerà il cinema di quegli anni: da Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970, foto n. 3) premio Oscar per il Miglior film straniero, Sacco a Vanzetti (1971) di Montaldo o ancora Il sospetto (1975, foto n. 4) di Francesco Maselli.
Di nuovo acclamato a Cannes con la Palma d’oro nel 1983 per la miglior interpretazione maschile nel film francese, La morte di Mario Ricci (1983) di Claude Goretta, Volonté riceve qualche anno dopo il Leone d’oro alla carriera al Festival di Venezia con Una storia semplice (1991) di Emidio Greco, senza dimenticare un’altra delle sue indimenticabili interpretazioni ne L’opera in nero (1988) del regista belga André Delvaux.
Di origine italiana, un talento portentoso Yves Montand (Ivo Livi) ha saputo sposare musica e cinema, coronando una carriera di successi sul palcoscenico dell’Olimpia a Parigi con una passione per la settima arte che segnerà una svolta importante nella sua vita.
Un mostro sacro del cinema francese e una carriera inesorabilmente legata a doppio filo alle donne della sua vita: Edith Piaf e Simone Signoret. Con quest’ultima condividerà un forte impegno politico che si tradurrà in alcune importanti collaborazioni con un regista a lui molto caro, Costa Gravras.
Nel 1965, Vagone letto per assassini, interpretato al fianco della Signoret e con Trintignant e Piccoli, segna l’inizio di una serie di film politici, tra cui Z- L’orgia del potere (1969, foto n. 5) e qualche anno più tardi, L’Amerikano (1973, foto n. 6). Si avvicina al cinema da giovane, quando Marcel Carné lo chiama per sostituire Jean Gabin nel Les portes de la nuit (1946) e alternerà con sobrietà e grande eleganza ruoli importanti, toccando ai generi più diversi. In quegli anni di fermento del cinema italiano, Yves Montand annovera alcune belle collaborazioni con Luciano Emmer, Alessandro Blasetti, Giuseppe De Santis e Gillo Pontecorvo.
Grande interprete della musica e del cinema, lavora con Claude Sautet in Tre amici, le mogli e (affettuosamente le altre) (1974), una deliziosa e brillante commedia che vanta un cast straordinariamente valido, con Michel Piccoli, Serge Reggiani e Gerard Depardieu. Un uomo di grandi convinzioni che alternerà ruoli di impegno civile alla commedia brillante di Philipe de Broca in Non tirate il diavolo per la coda (1968) e di Claude Berri, nel dittico ispirato al romanzo di Marcel Pagnol.
Ingresso
Intero 5 €
Ridotto 4 €
Abbonamento 10 proiezioni 30€ (validità: un anno dopo l’acquisizione)
Film in versione originale sottotitolati in italiano
Inizio proiezioni h 21.30
Accesso ai giardini di Villa Medici dalle h 20.30
Info: 06 / 67 61 1
Accademia di Francia a Roma - Villa Medici
Viale Trinità dei Monti, 1 (Roma)
Metro: A Spagna / Bus: 117-119