Una delusione tanto palpabile - annunciata dalla recente bocciatura ai Golden Globes - quanto inaspettata, quella che lascia il regista Matteo Garrone con l’amaro in bocca, senza parole. Le uniche dichiarazioni a caldo sull’esclusione di Gomorra dalla corsa agli Oscar sono state quelle del presidente dell’Ente David di Donatello Gian Luigi Rondi, amareggiato per l’accaduto, che sommate a quelle del produttore Domenico Procacci confermano la grande delusione del cinema italiano. "Speravamo almeno di essere nella cinquina - ha detto ai microfoni di Rai1 Procacci - non è andata così. In queste ultime settimane abbiamo fatto anche un’uscita tecnica del film in America per agevolare la stampa. Al di là di tutto, però, Gomorra ci ha dato molte soddisfazioni".
Di premi prestigiosi, infatti, il film di Garrone ne ha messi nel sacco parecchi: dagli ultimi 5 Oscar Europei vinti (EFA) al secondo premio conquistato all’ultimo Festival di Cannes. In questi mesi l’opera tratta dal libro-denuncia di Saviano si è fatta largo nelle coscienze con la forza della verità. Un’energia che appartiene, stando alle recenti ’promozioni’ decretate dai membri dell’Academy, anche ai film che il 22 gennaio si contenderanno un posto per la magica cinquina: La classe di Laurent Cantet, La banda Baader-Meinhof di Uli Edel, Valzer con Bashir di Ari Forman, Le tre scimmie di Nuri Bilge Ceylan, Departures di Yojiro Takita, Everlasting moments di Jan Troell, Arrancame la vida di Roberto Sneider, Ce quil faut pour vivre di Benoit Pilon.