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mercoledì 19 aprile 2006
Al Quirinale i candidati ai David
Ciampi: “Il cinema aiuta i giovani a maturare una capacità di lettura critica dell’informazione”
“Il cinema è una finestra aperta che favorisce lo scambio fra culture diverse, accorcia le distanze nel mondo, promuove la comprensione, il dialogo, la collaborazione, il rispetto”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ricevendo al Quirinale, nel restaurato Salone dei Corazzieri, i candidati ai premi David di Donatello per il cinema, alla presenza fra gli altri del ministro per i Beni culturali, Rocco Buttiglione. Il capo dello Stato ha anche consegnato le insegne dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine

Il cinema è una finestra aperta che favorisce lo scambio fra culture diverse, accorcia le distanze nel mondo, promuove la comprensione, il dialogo, la collaborazione, il rispetto”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ricevendo al Quirinale, nel restaurato Salone dei Corazzieri, i candidati ai premi David di Donatello per il cinema, alla presenza fra gli altri del ministro per i Beni culturali, Rocco Buttiglione. Il capo dello Stato ha anche consegnato le insegne dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana a Valeria Valeri e di Commendatore a Ottavia Piccolo.

Ciampi si è rivolto in particolare ai giovani, presenti in gran numero nella sala, per esortare loro e, indirettamente, gli addetti ai lavori: “Il cinema è un agente culturale che deve aiutarvi a maturare una capacità di lettura critica degli infiniti messaggi che il mondo dell’informazione offre oggi. Sappiate cogliere questa opportunità e continuate a vivere la magia del cinema, divertendovi e imparando”.
Proprio volendo sottolineare anche l’aspetto istruttivo ed educativo del grande schermo, ha affermato anche che “in questi cinquant’anni, il cinema ha saputo intrecciare la sua storia con quella della società italiana. Ha raccontato i problemi, le vicende, i dubbi, le domande degli italiani; ne ha interpretato lo stile, il gusto. Ha creato modelli, ha influito in maniera determinante sulla cultura. Ha orientato riflessioni e comportamenti di intere generazioni. Ha divertito e commosso. Ha denunciato realtà sociali spesso gravi, drammatiche. Ha rappresentato uno straordinario veicolo di comunicazione e di emozione”.

Di seguito l’invito a “far conoscere ai giovani, attraverso i film, la storia delle cento città e dell’unità italiana, la nostra Storia”. Questo, infatti, è uno dei compiti che deve porsi la cultura. “Una cultura - ribadisce il presidente della Repubblica - che superi la divisione, la frammentazione dei saperi e che li riunisca in un unico progetto al servizio dell’uomo, per aiutare a costruire una società nella quale vivere i valori più profondi e dare concretezza agli ideali più veri”.
Un compito che coincide con la proposta dello ’spazio europeo della cultura’, che il capo dello Stato definisce “ponte ideale verso gli altri continenti, luogo virtuale della conoscenza e della curiosità verso l’altro, strumento indispensabile di dialogo e di integrazione fra civiltà diverse”.

Poi la ’certificazione’ che il cinema italiano gode di buona salute. Il capo dello Stato ha parlato infatti di “dati incoraggianti, che segnalano la vitalità e la ricchezza di questo mondo, simbolo e icona della creatività italiana”. Un mondo, quello dello spettacolo, che “in tutte le sue multiformi espressioni è anche un volano dell’economia e del lavoro, attraverso l’industria culturale europea: una realtà comune che può sviluppare sinergie e accrescere la diffusione dei prodotti culturali”.
A questo proposito, Ciampi ha citato alcune cifre significative: “Nel totale della produzione europea, sono aumentati i numeri dei film, dei biglietti venduti, degli schermi attivi per più di 120 giorni l’anno. Nel 2005, uno spettatore su quattro ha scelto un film italiano, con un incremento rispetto al 2004 di quasi due milioni e mezzo di presenze e un incasso di oltre 15 milioni di euro”. Inoltre, “si è registrata una diminuzione della quota nel mercato italiano di film extraeuropei, a vantaggio delle opere italiane”.

(Fonte: Adnkronos/Ign)


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