Contro la camorra e la violenza. Per la legalità. Il messaggio è affidato alla musica con il Concerto per Napoli legale che si è svolto ieri sera nel Parco Troisi a San Giovanni a Teduccio.
L’iniziativa è nata da un’idea di Teresa De Sio e Pierluigi Diaco, e stata poi rilanciata dal quotidiano Il Mattino, con il sostegno di Regione, Provincia, Comune di Napoli.

Già intorno alle 11 di mattino, il parco ha cominciato a popolarsi di artisti per una full-immersion nelle prove generali, riprese da una diretta Sky. Alle 19 i cancelli sono stati aperti ed una folla di gente si è riversata nell’area. Un’ora più tardi sono risuonate le prime note delle band emergenti. A dare il via ufficiale allo spettacolo, gli A 67, gruppo rap di Scampia, testimoni del desiderio di rivincita che anima la parte migliore del quartiere ferito dalla guerra di camorra. Nel loro cd d’esordio una rilettura di Don Raffaè di Fabrizio De André. Sul palco si sono susseguiti poi Maurizio Capone e Bungt&Bangt. A seguire la Nuova Orchestra Scarlatti: archi e clarino per l’Ave Maria di Astor Piazzolla.

I 24 Grana, hanno proposto il brano Stay on the edge dedicato alle Vele (il famigerato mostro di cemento della zona). Enzo Gragnaniello, invece, ha cantato il suo appello per una vita migliore per i bambini con ’E criature. E ancora, Alessio Caraturo, Sal Da Vinci, che ha duettato con Raiz sulle note di ’A città ’e Pullecenella.

Altri artisti, altre session: tra il set della band napoletana e lo spazio personale del cantautore fiorentino, Bisca e Piero Pelù hanno offerto al pubblico del parco Troisi un’anteprima del brano che hanno appena inciso insieme. Anche Teresa De Sio ha unito la sua voce a quella di Raiz in Stammo buono (canzone “cattiva” su Napoli, scritta anche con Raiz, e che fa parte del suo ultimo cd A Sud! A Sud! dove, dice la cantante, “volevo raccontare la violenza e il degrado sociale”. Teresa ha poi cantato da sola Mamma Napoli. Ancora Raiz protagonista del grande ritorno di fiamma - sia pure soltanto per questa sera - con gli Almamegretta. Doveroso il tributo a D.Rad, compagno di viaggio scomparso da qualche mese; così come d’obbligo, visto il tema dello spettacolo, inserire in scaletta ’O buono e ’o malamente.

E ancora, Mauro Pagani che ha riportato indietro nel tempo il pubblico con la sua rivisitazione del capolavoro di Frabrizio De André, Creuza de ma. Infine, tutti gli artisti, con l’aggiunta di Nello Daniele, Carlo Faiello, Monica Sarnelli e Peppe Barra, insieme per una versione corale di Don Raffaè. Chiusura con le tammurriate del gruppo operaio di Pomigliano d’Arco ’E Zezi.
Lo show è stato ripreso in diretto da Radionorba e Canale 21.

Un’iniziativa, questa, di grande successo e meritevole di essere riproposta, anche se il timore di molti è che l’evento rimanga una “cattedrale nel deserto”, la voce della Napoli più creativa, protagonista per una notte in casa dei dimenticati.