Un attore divenuto icona ed emblema di una certa stagione del cinema americano e uno scrittore poco più che quarantenne divenuto voce di una generazione inglese e londinese doc. Humphrey Bogart e Jonathan Coe.
Che cosa hanno in comune l’attore e il suo biografo? Praticamente nulla. Anche perché Coe il cinema lo ama, ma al cinema è arrivato scoprendo i vecchi film attraverso la tv e nel cinema non ha mai lavorato.
Ma, forse proprio per questo, è riuscito a scrivere una biografia come un romanzo. Soprattutto: come un romanzo su se stesso.
L’impassibile Humphrey, allora, in questo "Caro Bogart" edito da Feltrinelli, diventa un uomo "in cui potersi identificare" e cessa di essere il duro e maschio impresso nella memoria di molti, anche perché a forza di investigare sulla virilità non solo sua ma dell’uomo in crisi di oggi le crepe si mostrano e l’emotività trabocca.
L’emotività del fragile Bogart che da duro recitava e da duro si copriva anche nella vita quotidiana ma che, all’occorrenza sapeva mostrare ciò che era: un uomo che sapeva anche perdere.
E qui sta ogni insegnamento possibile, al maschio di oggi. Qui sta ciò che Coe voleva raccontare su quello che si vince quando si sa perdere.
Titolo: Caro Bogart. Una biografia
Autore: Coe Jonathan
Prezzo: € 8,50
Dati: 134 p., ill., brossura
Anno: 2004
Editore Feltrinelli
Collana Super universale economica