Tratto dalla trilogia di Gianrico Carofiglio (Giulio Einaudi editore) arriva su RaiUno da lunedì 27 novembre (e in anteprima su RaiPlay dal 25 le prime due puntate) Il Maresciallo Fenoglio, la serie tv in 4 prime serate diretta da Alessandro Casale con Alessio Boni nei panni del protagonista, un carabiniere di spicco del Nucleo Operativo nato in Piemonte e impiegato nella Bari del 1991, quella nella quale la tensione malavitosa è alle stelle e agguati, uccisioni e casi di lupara bianca si succedono fino al clamoroso incendio doloso del teatro Petruzzelli, cuore pulsante della città.
Una vicenda epica che si inserisce nella storia del nostro paese con toni intimi e delicati all’interno di quella zona grigia dove diventa difficile, se non impossibile, distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
I miei romanzi hanno ispirato la serie televisiva ma qualunque scrittore si aspetti di ritrovare sullo schermo le stesse atmosfere è nel migliore dei casi un illuso dice in conferenza stampa Carofiglio. I mezzi espressivi sono completamente diversi e non è mai auspicabile un lavoro che si limite alla copia dell’originale, quello che conta è invece lo spirito e il senso delle storie e dei personaggi rappresentati.
Sono felice di aver contribuito a raccontare un pezzo importante di storia italiana dice invece il regista trasporre per immagini il romanzo di Carofiglio L’estate fredda è stato un grande privilegio e allo stesso tempo una sfida elettrizzante. Il mio obiettivo- continua- è stato quello di ricostruire il più fedelmente possibile le atmosfere che caratterizzavano la città di Bari dei primi anni ’90. Pietro Fenoglio è un personaggio raro, crede in quello che fa e cerca di farlo a tutti i costi, pur restando nei confini che lui stesso si è scelto. E questi confini si chiamano Legge.
Colto, autodidatta ed ombroso (La simpatia è sopravvalutata…), lettore appassionato, amante della musica classica, lirica e della pittura, Fenoglio è una sorta di mosca bianca che suscita un’istintiva diffidenza tra i suoi colleghi. La nuova rivoluzione è la pazienza è la frase che sintetizza i suo metodo dice Alessio Boni Fenoglio crede poco alle coincidenze e dipana con calma l’intricata matassa che gli si pone davanti. Lui punta tutto sulla conoscenza dell’uomo e sull’indagine psicologica senza l’ausilio della violenza e delle pistole. Come dicevano Falcone e Borsellino devi conoscere empaticamente la mafia per batterla e lui lo ha fatto.
Tutto nasce tre anni fa quando ad un pranzo mi hanno chiesto se conoscevo i libri di Carofiglio dice ancora Alessio Boni in procinto d’interpretare l’Iliade a teatro da lì in poi mi sono immerso in queste storie che mi hanno convinto per la loro veridicità non rassicurante. Non avevo mai interpretato un personaggio così anomalo e dicotomico e sono orgoglioso di far parte di un progetto che fa onore alla Tv di Stato. Progetti come questo servono per non dimenticare e far conoscere la Storia alle nuove generazioni. Bari in quegli anni era lo specchio dell’Italia. Cosa ho imparato da Fenoglio? Ad essere meno intollerante.
Nel cast de Il metodo Fenoglio, scritto da Carofiglio con Doriana Leondeff, Antonio Leotti e Oliviero Del Papa, Paolo Sassanelli, Giulia Vecchio, Giulia Bevilacqua, Francesco Centorame e Bianca Nappi.