Nata da un progetto ministeriale riconosciuto e finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la rassegna intende creare, a partire dai luoghi in cui si svolgeranno gli eventi (il Teatro Palladium, lFemm’Istituto Penitenziario di Rebibbia Femminile, la Biblioteca Hub Culturale Moby Dick della Regione Lazio, il DAMS dell’Università Roma Tre), un ponte tra il carcere e la società “esterna”; un ponte che, ci si augura, più che tracciare una strada, riveli l’altra immagine di questi universi: tanto diversi eppure così uguali quando la prospettiva dalla quale li si osserva è quella teatrale.
"La diversità di queste esperienze rispetto al teatro istituzionalizzato - spiega il Presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere Vito Minoia - non appare come una moda teatrale, ma come una condizione genetica che ci consente di delineare un ambito di lavoro teatrale, con una forte connotazione artistica e al tempo stesso educativa e inclusiva, una zona pratica della scena contemporanea ricca di implicazioni sociali e civili. Tra gli altri spicca il dato della sensibile diminuzione della recidiva in chi fa teatro in carcere: si riduce dal 65 al 6%".
Ampio e variegato il programma di questa quarta edizione (le prime tre si sono svolte a Firenze nel 2012, a Pesaro nel 2015 e Genova l’anno scorso) con spettacoli nati dalle narrazioni e dalle biografie di detenuti, spesso direttamente coinvolti anche nel processo di scrittura e allestimento.
E’ il caso de L’infanzia dell’alta sicurezza scritto e diretto da Mimmo Sorrentino e portato in scena la scorsa stagione da Mario Martone allo Stabile di Torino: sul palcoscenico otto detenute della casa di reclusione femminile di Vigevano, condannate per reati associativi, mettono a nudo la loro esistenza e il loro dolore (15 novembre h.21).
Ma saranno rappresentati spettacoli frutto della reinterpretazione di testi classici e di repertorio: La favola bella con la regia di Grazia Isoardi presentato dalla compagnia Voci Erranti, con i detenuti della casa di Reclusione di Saluzzo (17 novembre h.21); Amleta se lei è pazza allora sono pazza anch’io, rivisitazione al femminile della celebre opera shakespeariana, in scena la compagnia Le donne del Muro Alto del carcere femminile di Rebibbia, diretta da Francesca Tricarico (16 novembre h.10.30 presso la Casa circondariale femminile di Rebibbia, accesso limitato ad un numero di persone previa autorizzazione).Il 15 novembre sarà rappresentata la pièce della compagnia # SineNOmine (con i detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto h.17) Sorveglianza Speciale 82/diciassettesimi AR con la regia di Giorgio Flamini.
Il 16 novembre assisteremo allo spettacolo Fortezza della compagnia AdDentro (con i detenuti dalla Casa di Reclusione di Civitavecchia, h. 18) regia di Ludovica Andò, il 17 novembre sarà in scena l’opera teatrale Studio per un finale con la regia di Livia Gionfrida (realizzata della compagnia Metropopolare con i detenuti della Casa circondariale di Prato h.17).
La rassegna ospiterà inoltre, il 16 novembre alle h.20.30 Giovanna Marini, che presenta lo spettacolo-concerto Fogli volanti con il Coro Inni e Canti di Lotta della Scuola Popolare di musica di Testaccio diretto da Sandra Cotronei.
Una storia d’Italia cantata e vista dalla parte di chi, dal basso, è stato protagonista di un percorso partecipativo e democratico. Le canzoni proposte sono infatti il frutto del recupero di brani della tradizione orale dell’ Italia operaia e contadina, dalla fine dell’Ottocento al Novecento inoltrato.
Non mancherà una sezione interamente dedicata alla proiezione di video, selezionati e scelti dalla direzione artistica dell’intera Rassegna composta da Ivana Conte, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà e Valentina Venturini.
E poi ancora i laboratori di accompagnamento alla visione degli spettacoli destinati ai detenuti e agli spettatori della Rassegna, curati da Agita (associazione nazionale e agenzia formativa) e quelli di critica teatrale per gli studenti universitari del DAMS/Dipartimento di Filosofia Comunicazione e Spettacolo, curati dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro con la collaborazione del Teatro di Roma. Concluderà la rassegna un convegno di studi e una conferenza. Il convegno, a cura dell’Università Roma Tre e del Garante dei Diritti dei Detenuti del Lazio, sarà dedicato al “futuro” del teatro in carcere (Dagli Stati generali alla riforma penitenziaria. Prospettive per il teatro in carcere. 17 novembre, h. 9.30); la conferenza, tenuta dal Prof. Franco Ruffini, accademico e storico del teatro, sarà invece una riflessione storico-scientifica sui rapporti tra teatro e carcere (Teatro e Carcere. Una contraddizione in termini. 17 novembre, h. 18.30). Durante la rassegna il foyer del Teatro Palladium ospiterà la mostra Prigionie (in)visibili, il teatro di Samuel Beckett e il mondo contemporaneo, curata dallo studioso giapponese Yosuke Taki.
I luoghi della rassegna:
Teatro Palladium, Piazza Bartolomeo Romano 8 Roma
DAMS dell’Università Roma Tre, Via Ostiense 139 Roma (a 800m dal teatro Palladium)
Moby Dick Biblioteca Hub Culturale, Via Edgardo Ferrati 3 Roma (a 50 m dal Teatro Palladium)
Casa Circondariale femminile di Rebibbia, Via Bartolo Longo 92, Roma
Ingresso spettacoli al Teatro Palladium €5 intero/€3 ridotto
Indirizzo per prenotazioni via e-mail biglietteria.palladium@uniroma3.it
Indirizzo prevendite www.liveticket.it/TeatroPalladium
Info line per prenotazioni 327 2463456 (attivo tutti i giorni, 10:00-13:00 / 15:00 – 20:00)