giovedì 9 gennaio 2025 ore 14:53   
Torna alla home page
 
Torna la home page Home Page La redazione Agenda Archivio notizie  Contatti 
 Aggiungi a preferiti 
 

Cerca nel sito



 

Mailing list

 Sesso: 
M F
 Età: 

indirizzo email

leggi regolamento


 

 

Realizzazione:
www. Siti.Roma.it

 

Home » Cinema » Interviste  
giovedì 13 ottobre 2016
di Alessandra Miccinesi
Tom Hanks "Vorrei lavorare con Benigni"
L’attore premio Oscar spara a zero su Donald Trump e si racconta, come uomo e come interprete
Nella triplice veste di attore, regista e produttore cinematografico, il due volte premio Oscar Tom Hanks (Forrest Gump e Philadelphia) si è presentato alla Festa del Cinema di Roma in gran forma: sorridente, battuta pronta e ironia da vendere. Al punto che la conferenza stampa, moderata da Antonio Monda prima dell’incontro con il pubblico, si trasforma in uno show in cui Hanks fa anche l’imitazione del regista Clint Eastwood e spara a zero sulle presidenziali americane 2016 "scrivetelo pure, è il festival della merda". E poi aggiunge: "noi avremo pure un candidato repubblicano come Donald Trump, ma voi avevate Silvio Berlusconi".

"Ogni quattro anni - continua Hanks - arriva il circo e decidiamo il nuovo Presidente. A volte ci troviamo con un Paese di fronte a un bivio, pieno di ansia e di timori per il futuro, ma mai come questa volta c’è stato un candidato autoreferenziale, pieno di idee assurde in cui non investiamo e non lo faremo neppure questa volta".
E ancora su Trump: ’’quando parlo di ignoranza non intendo solo quella politica. L’ignoranza è un bene che può essere comprato e venduto. C’è gente che la promuove, società dove non si può leggere o dipingere. Io sono solo un attore e conosco la storia umana: e so che quando è prevalsa, sono successe delle cose molto brutte".

Poi volta pagina. E, archiviata la politica interna e quella estera (alla collega russa che gli chiede un consiglio per stemperare i rapporti tra Mosca e Stati Uniti, dice saggiamente che il compito "spetta ai diplomatici, non a me") la star fa il nome dell’autore italiano con cui vorrebbe lavorare: "Roberto Benigni, insieme saremmo fortissimi".
Un vero e proprio show quello di Tom Hanks, che si diverte ad imitare la gestualità e la voce dei giornalisti italiani ma non si sottrae alle domande personali. E così scopriamo che l’attore, nato il 9 luglio del ’56 a Concord in California, è un nonno felice: ’’I miei nipoti non hanno ancora capito cosa faccio per vivere. Per loro sono solo una delle voci di Toy Story. Io provo a convincerli di essere una persona importante, ma loro non ci credono. Comunque, io gioco spesso con loro, mi metto per terra a disegnare, e posso dire che i miei nipoti sono molto più divertenti di Fellinisorride l’attore, che racconta di essere rimasto folgorato, da ragazzo, dalla visione di "8 e mezzo" ma di non averci capito praticamente nulla.

Siccome è sul cinema che Tom Hanks ha fondato la sua carriera, fioccano inevitabili le domande su cosa incida di più nella scelte di un film: i soldi, il regista, lo script, la location in cui si gira? "’A volte dici sì per venire a lavorare a Roma o per baciare una bella ragazza. Per me scegliere è una questione d’istinto. E’ molto facile dire di sì a un ruolo, ma la cosa più difficile è dire no, e a volte va fatto’’ spiega Hanks, che per la terza volta, con "Inferno" diretto da Ron Howard (nei cinema da ieri, ndr) ha detto ancora sì al ruolo del professor Robert Langdon.

Ma non c’è il rischio che certi personaggi restino incollati addosso
? "Se non avessi detto tanti no sarei qui, oggi, a promuovere Forrest Gump 8 - si difende Hanks, attivo anche sul fronte registico e produttivo -. Può succedere, ma il personaggio deve essere reinterpretato e rinnovato ogni volta. La Loren, per esempio, è rimasta Sofia in ogni suo film, anche se incarnava personaggi diversi. E’ come chiedere: se faccio sempre lo stesso ruolo, c’è pericolo che non ci sia più il mistero? Potenzialmente sì, ma il contratto tra artista e pubblico, e pubblico e film esiste. Cambia solo se si esce dal cinema contenti di aver visto qualcosa di nuovo".

Si è mai pentito di aver detto no a un ruolo? "Non mi sono mai detto ’stupido’ per aver rifiutato un copione perché scelgo d’istinto il personaggio. Molti film non li ho fatti perché ero impegnato, ma non ci ho più ripensato".
Rivede mai i film che ha fatto? "Mai perché in realtà i film non cambiano, restano sempre gli stessi. Piuttosto, evidenziano solo come sei invecchiato nel frattempo. Io comunque posso ritenermi un attore più che fortunato, perché alla fine quello che conta è longevità artistica. Se ti viene ancora offerto un ruolo significa che sei un professionista. Certo alcuni ruoli si potrebbero evitare ma ogni film è un’avventura. E da questo mestiere umanamente ho imparato molto’’.

A chi gli chiede se si considera, anche per il profilo morale dei suoi personaggi, una sorta di moderno James Stewart, replica deciso: ’quando scelgo il ruolo da interpretare non penso certo alla loro moralità’’.
Ma perché nella sua personagle galleria di interpretazioni, i buoni superano di gran lunga i cattivi? "Perché ho un certo modo di pormi che potrebbe funzionare come cattivo. Purtroppo nel cinema non ci sono troppe sfumature, anche per i cattivi. E non mi fa di fare il solito che digrigna i denti. Nei film gli antagonisti tendono ad essere degli archetipi. Mi piacerebbe fare il cattivo ma per motivi che abbiano un senso’’.
   

 
Segnala a un amico
Vi è piaciuto questo articolo? Avete commenti da fare?
Scrivete alla redazione
 












Foto dal Web

Altri articoli di interesse
21-6
Cinema
APPUNTI DI UN VENDITORE DI DONNE
di Claudio Fontanini
18-6
Cinema
ALFREDINO-UNA STORIA ITALIANA
di Claudio Fontanini
25-9
Cinema
Il cinema indiano in Italia
di Ludovica Brusaferri
10-6
Cinema
Redemptio
di Silvia Di Paola
24-1
Cinema
"Judy? è un film diverso"
di Silvia Di Paola
20-5
Cinema
John Wick 3 Parabellum
di Silvia Di Paola
14-5
Cinema
Attenti a quelle due
di Silvia Di Paola

 
© Cinespettacolo.it - Direttore Responsabile: Anna de Martino - Testata in attesa di registrazione al Tribunale di Roma