Maestro del cinema italiano, Scola è noto per capolavori assoluti come ’C’eravamo tanti amati’ (1974), ’Una giornata particolare’ (1977) e ’La famiglia’ (1987). E’ stato un campione del cinema italiano del secondo Novecento, un maestro che detestava i titoli altisonanti e che amava l’autoironia. Sempre in prima fila nelle grandi battaglie civili ed artistiche del paese, ha segnato la storia del cinema italiano con titoli come Brutti, sporchi e cattivi (miglior regia al festival di Cannes), I nuovi mostri, e Ballando ballando (tutti candidati all’Oscar). Appena si è diffusa la notizia della morte di Scola, ieri sera, hanno voluto ricordare il grande regista anche il premier Matteo Renzi e il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
"Ettore Scola, maestro dalla incredibile capacità di lettura dell’Italia e dei suoi cambiamenti, lascia un enorme vuoto nella cultura italiana", ha scritto il presidente del consiglio su twitter. "Ci ha lasciato Ettore Scola. Un grande maestro, un uomo straordinario, giovane sino all’ultimo giorno della sua vita", ha scritto invece Franceschini. Nella sua carriera Scola ha ricevuto a Cannes il premio per la Miglior regia di Brutti, sporchi e cattivi, ha vinto 6 David di Donatello e ottenuto 4 candidature all’Oscar.
Al di là dei riconoscimenti e dei premi, però, la sua grandezza è da ricercarsi nelle opere da lui dirette; film che lo hanno contraddistinto come un grandissimo pittore dell’Italia sul grande schermo. Capolavori dolceamari come C’eravamo tanto amati (1974), che ripercorre un trentennio di storia italiana attraverso le vicende di tre amici, gli indimenticabili Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores. Anche Marcello Mastroianni e Federico Fellini parteciparono alla celebre pellicola, che il regista volle dedicare a Vittorio De Sica.
Nel periodo d’oro degli anni Settanta, Scola diresse Brutti, sporchi e cattivi (1976), con l’eccellente Nino Manfredi nei panni del laido protagonista Giacinto, fino al poetico Una giornata particolare con la coppia Marcello Mastroianni e Sophia Loren, passando per La Terrazza, perfetto esempio della commedia all’italiana con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni. Nel 1980, al 33mo Festival di Cannes, la pellicola riuscì a portare a casa il premio per la migliore sceneggiatura e il premio per la miglior attrice non protagonista, Carla Gravina, e lo stesso Scola ricevette la nomination come miglior regista.
A cavallo tra gli Ottanta e i Novanta la creatività di Scola portò alla realizzazione de La famiglia, saga dolceamara costruita anche sul talento di attori grandiosi, come Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant, che ripercorre 80 anni di storia italiana dai primi del Novecento al 1986, mentre nel 2001, in Concorrenza sleale, con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gérard Depardieu, affronta il tema delle leggi razziali. Nel 2014 è stata realizzata la prima grande mostra monografica dedicata al grande maestro, dal titolo "Piacere, Ettore Scola" a cura di Marco Dionisi e Nevio De Pascalis. (Fonte adnkronos) |