Si è spento dopo una settimana dal suo compleanno, festeggiato lo scorso 8 gennaio, David Robert Jones in arte Bowie. L’artista aveva 69 anni ed aveva da poco pubblicato Blackstar, quello che oggi appare come il suo album testamento. Una carriera lunga 50 anni la sua, iniziata con il singolo Can’t help thinking about me, uscito il 14 gennaio del 1966 con il nome di David Bowie e The Lower Third. Sette anni dopo Bowie era gia’ un mito. Nel 1973, a Londra, insieme agli Spiders From Mars, Bowie annuncia la fine di Ziggy Stardust, l’alieno dalla rivoluzionaria ambiguita’ sessuale che e’ stato la sua prima incarnazione e il passaporto per il successo.
Bowie resterà come uno dei protagonisti assoluti della scena artistica mondiale: fu il primo artista a quotarsi in Borsa (1997), operazione dalla quale pare abbia ricavato piu’ di 40 milioni di euro. Nel 2007 riceve il Grammy alla carriera, equivalente musicale del premio Oscar. L’incontro cruciale della sua carriera è con Lindsay Kemp nel 1967, grazie al quale apprese i segreti del mimo e della messa in scena teatrale. Tra i suoi album più celebri ricordiamo Space Oddity, The Man who sold the world, The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars.
All’inizio degli anni ’80 la svolta artistica, quando riesce a conciliare rock e teatro, pop e avanguardia, ambiguita’ sessuale e arti visive, trasgressione e letteratura. Dopo Station to station e The Thin White Duke Bowie inizia la sua collaborazione con Brian Eno: si trasferisce a Berlino dove registra tre degli album piu’ importanti della sua carriera, Low, Heroes (forse il suo capolavoro) e Lodger. Il suo piu’ grande successo commerciale arriva con Let’s Dance, un raffinatissimo viaggio attraverso il rock’n’roll, il funky, la dance piu’ elegante.
E’ questo il periodo piu’ commerciale di Bowie che spiazza ancora una volta i suoi fan formando i Thin Machine, un quartetto che suona un rock durissimo, che il mercato non accoglie a braccia aperte. Nonostante la sua attivita’ sia rimasta intensissima, negli ultimi anni Bowie non ha ritrovato il successo di Black Tie White Noise, Outside, Hours, Reality, Heathen. Resterà indiscutibilmente un protagonista assoluto della musica, e non solo. Anche il cinema piange il Duca Bianco che, dagli anni sessanta ad oggi, ha girato (tra doppiaggio e ruoli che vanno dal cameo alle interpretazioni da protagonista) quasi trenta film: da L’uomo che cadde sulla Terra, a Furyo, passando per L’ultima tentazione di Cristo, Basquiat, Tre prestige, Zoolander, Noi ragazzi dello zoo di Berlino e Il mio West. (Fonte Ansa)
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