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venerdì 23 maggio 2008
di Nicola Navazio
Correggio e l’Antico
Alla Galleria Borghese fino a settembre un grande omaggio al maestro padano che anticipò il Barocco
Con la grande mostra "Correggio e l’Antico" aperta ieri al pubblico alla Galleria Borghese e l’esposizione in calendario a Parma dal 20 settembre, il 2008 sarà ricordato come l’anno del Correggio, lo straordinario maestro padano che anticipò i temi del Barocco. A Roma sono allestite numerose tele provenienti dai maggiori musei del mondo, che poi andranno anche a Parma. La proposta romana permette di presentare al largo pubblico la quasi totalità dell’opera del pittore cinquecentesco, e l’allestimento della Galleria Borghese

Con la grande mostra Correggio e l’Antico aperta ieri al pubblico alla Galleria Borghese e l’esposizione in calendario a Parma dal 20 settembre, il 2008 sarà ricordato come l’anno del Correggio, lo straordinario maestro padano che anticipò i temi del Barocco. A Roma sono allestite numerose tele provenienti dai maggiori musei del mondo, che poi andranno anche a Parma, dove si affiancheranno ad altri capolavori. Lì del Correggio si potranno ammirare da vicino, grazie ad un sistema di impalcature ed ascensori, anche i meravigliosi affreschi della Cattedrale e della Chiesa di San Giovanni Evangelista.
L’iniziativa romana permette di presentare al largo pubblico la quasi totalità dell’opera del pittore cinquecentesco, e l’allestimento della Galleria Borghese è tutto incentrato sul rapporto tra Correggio e l’antico, approfondendo la problematica di una sua ipotizzata presenza a Roma; mentre la rassegna parmigiana si soffermerà sui contenuti sacri e profani e la loro reciproca influenza.

Anticipatore del Barocco, pittore dell’erotismo oltre che della grazia e degli affetti, artista che, secondo Stendhal, "coi colori ha saputo rendere determinati sentimenti che nessuna poesia può esprimere", Antonio Allegri - detto ’il Correggio - è stato indicato dal Vasari come uno dei tre grandi del Rinascimento, anche se non riuscì mai ad occupare quel posto di prestigio che conquistarono invece Michelangelo e Raffaello. La sua capacità pittorica superò la morfologia dell’antico, nascosto sotto una visione straordinariamente viva. Correggio, come solo Raffaello ha saputo fare, seppe rendere vivo l’antico attraverso la vera cultura e non tramite la mera erudizione.

Correggio visse nella Città Eterna tra il 1518 e il 1519, anche se non si affermò, probabilmente perché non volle, sul palcoscenico romano. Conosceva infatti le novità che si stavano imponendo nel campo artistico, la struttura spaziale di Raffaello e Michelangelo, ma volle tornare subito alla sua città, senza lasciare testimonianze artistiche. C’è però l’idea di Roma nelle sue opere, espressa in quella vitalità della classicità che solo sul luogo avrebbe potuto apprendere e maturare. Di questa ‘romanità’ l’iniziativa alla Borghese tenta di fornire le prove attraverso le opere sacre e quelle profane, con alcune novità assolute. Si possono infatti vedere per la prima volta la Danae (Foto1) della Galleria Borghese, Giove ed Io e Il ratto di Ganimede dalla Kunsthistorisches di Vienna e, soprattutto, L’educazione di Cupido e La Venere e Cupido addormentati e spiati da un satiro (Foto2), originariamente concepiti come una coppia, ma oggi conservati rispettivamente alla National Gallery di Londra e al Louvre.

Tra i dipinti a tema sacro, il visitatore può ammirare Noli me tangere (Foto3) dal Prado, la Madonna del latte di Budapest, Il Martirio dei Quattro Santi (Foto4) dal Metropolitan e l’Adorazione dei Magi (Foto5) dalla Pinacoteca di Brera oltre al bellissimo l’Adorazione del Bambino (Foto6). C’è, insomma, quasi tutta la produzione del Correggio (una produzione non numerosa, in verità, anche a causa della morte prematura dell’artista), pur se mancano le inamovibili pale d’altare e gli affreschi.
Da rilevare che il progetto dedicato al ‘pittore del Po’ è il terzo appuntamento del programma Dieci grandi mostre messo a punto dalla direzione della Galleria Borghese e dal soprintendente al Polo Museale Romano, Claudio Strinati, che ha spiegato come "nonostante la biografia parli di un Correggio rimasto sempre chiuso nel suo mondo, tra Parma, Modena e Correggio, la sua arte fu rivolta alla straordinaria cultura del tempo e questo si spiega solo dimostrando la sua presenza a Roma e la sua frequentazione con gli artisti dell’epoca”.
A questo scopo risulta particolarmente utile l’allestimento della mostra nella Galleria Borghese, cosa che rende possibile il confronto tra le opere del Correggio e quelle dei ‘moderni’ dell’epoca, chiamati a decorare l’edificio al momento della sua costruzione.          

Dal 22 maggio al 14 settembre 2008
Correggio e l’Antico
Galleria Borghese - Piazzale Scipione Borghese, 5 - Roma   
Orario dalle 9.00 alle 19.00. Tutti i giorni. Lunedì chiuso.    
Prenotazione obbligatoria al numero 06.32.810

 
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