Oltre cento opere raccontano un secolo dimenticato e sottovalutato della storia dell’arte italiana nella grande mostra "Ottocento. Da Canova al Quarto Stato" che si è aperta in questi giorni alle Scuderie del Quirinale. Una rassegna sontuosa, ricca di spunti e approfondimenti, costata ai tre curatori Maria Vittoria Marini Clarelli, Fernando Mazzocca e Carlo Sisi, due anni e mezzo di duro lavoro. Presentata alla stampa da Giorgio van Straten, l’esposizione ha, appunto, lo scopo di recuperare alla considerazione del vasto pubblico "un secolo grandissimo", che soffre ancora oggi di un’immagine sbagliata. E di certo non si può dire che questa mostra sia scontata, sin dal breve susseguirsi delle tre opere monumentali introduttive.
Si inizia al piano terra con Maternità, la tela di Previati capolavoro dell’arte divisionista, che annuncia, appunto in apertura, cosa partorirà quel secolo appiattito spesso da una lettura ideologica e didattica, cioé i linguaggi delle avanguardie e del Futurismo. Salendo, per arrivare alla balconata, si ammirano I due Pugilatori di Canova e il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, l’artista e l’opera che riassumono l’arco temporale della rassegna. Ma non solo, dal momento che il primo apre l’800 realizzando opere consolatrici, volte a restituire all’Italia i capolavori portati in Francia, mentre il dipinto di Pellizza è una negazione della civiltà contadina e anticipa, nella luce metallica, le città industriali di Boccioni. Giunti all’ingresso della prima sezione è però necessario voltarsi per questo colpo d’occhio straordinario che mettendo a confronto i marmi di Canova e il celebre quadro, fa dialogare l’eroismo neoclassico con quello moderno, rivisitato da Pellizza con "l’allure di un Raffello" nel segno del formalismo.
E il tema della forma è tra gli aspetti portanti della mostra che propone tutti movimenti artistici sviluppatisi in Italia nel XIX secolo, dal bello ideale dell’Accademia ai conflitti esistenziali dei Romantici alla rilettura del vero compiuta dai Macchiaioli per finire alle sperimentazioni della Scapigliatura e del Divisionismo. Una sorta di antologia dell’800 italiano, ricostruita attraverso le opere magistrali di un grandissimo Hayez (presente con strepitosi ritratti, sensuali nudi femminili e il celeberrimo Bacio, icona della mostra, che raramente lascia la Pinacoteca di Brera), di Appiani, Fattori (con cinque capolavori come il poco visto Ritratto della signora Meccatti Glori e La rotonda dei bagni Palmieri), Lega, Signorini, Boldini, Segantini e molti altri ancora.
Fino al 10 giugno 2008
Scuderie del Quirinale - Via XXIV Maggio, 16 - Roma
Orari: da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00 - venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
Biglietti: Intero € 10,00 - Ridotto € 7,50