Riapertura in grande stile per il Palazzo delle Esposizioni di Roma, con tre mostre che rendono omaggio ad altrettante personalità artistiche del cinema, della scultura e della pittura. Si tratta rispettivamente di Stanley Kubrick, Mario Ceroli e Mark Rothko, ai quali sono dedicate appunto le prime iniziative del rinato spazio espositivo di via Nazionale.
Quella di cui ci occupiamo oggi è dedicata a uno dei maestri indiscussi della storia del cinema, Stanley Kubrick presenta l’opera del regista americano mettendola in relazione con il materiale preparatorio e tecnico proveniente dagli archivi dello Stanley Kubrick Estate, resi accessibili per la prima volta in quest’occasione grazie all’intervento della moglie Christiane e dell’amico e produttore Jan Arlan: documenti inediti, copioni, appunti di regia, fotografie, testimonianze e filmati dal backstage, plastici, costumi e ricostruzioni di alcune delle più suggestive ambientazioni sceniche.
L’obiettivo dell’esposizione - a cura di Hans-Peter Reichmann - è quello di condurre il pubblico “dietro la macchina da presa”, mettendo in luce il personalissimo metodo di lavoro del regista, il suo costante interesse per l’architettura, il design, l’arte e la letteratura, e rivelando i segreti che si celano dietro ai numerosi espedienti tecnici che diedero forma ad alcune delle sequenze più celebri dei suoi lavori.
Dopo un’introduzione di carattere biografico, nella quale vengono presentati i reportage per la rivista Look e le pellicole degli esordi (Day of the Fight, Flying Padre, Mr. Lincoln, The Seafarers, Fear and Desire), la rassegna ripercorre l’intera filmografia del regista, dai lungometraggi in bianco e nero - come Il bacio dell’assassino, Rapina a mano armata e Lolita - ai film di soggetto bellico (Orizzonti di Gloria, Il Dottor Stranamore e Full Metal Jacket); da quelli di carattere storico (Spartacus e Barry Lyndon) ai thriller psicologici come Shining e Arancia Meccanica, per finire con la sua ultima opera filmica, Eyes Wide Shut. Senza dimenticare i grandi progetti che non videro mai la luce, ma ai quali lavorò a lungo, come Napoleon, Aryan Papers e A.I. (Artificial Intelligence), in seguito realizzato da Steven Spielberg.
Particolare attenzione è stata dedicata a 2001: Odissea nello spazio, padre della fantascienza moderna. In questa sezione, oltre ai costumi e ai modellini (come quello della celebre centrifuga della navicella spaziale Discovery e il computer Hal) trova posto una ricostruzione della scenografia utilizzata per il prologo del film, realizzato grazie alla tecnica della ‘front projection’, riproposta per permettere così ai visitatori di “entrare” nel set, diventando parte integrante della scena.
Le attrezzature utilizzate per gli effetti speciali occupano un posto di primo piano, fra cui la lente Zeiss, prodotta dalla NASA, che permise al direttore della fotografia John Alcott di girare molte scene di Barry Lyndon con luce naturale, che gli valse tra l’altro un meritato premio Oscar.
Un’audioguida accompagna il visitatore lungo il percorso espositivo, mentre uno straordinario documentario illustra le scelte di Kubrick in tema di colonne sonore. Un’occasione unica, sia per la bellezza del montaggio che per la forza e l’intensità delle musiche rese indimenticabili dall’estro del Maestro.
L’esposizione romana - che andrà avanti fino al 6 gennaio prossimo - viene perfezionata infine, sia da una completa retrospettiva cinematografica che si svolge tutti i giorni nella Sala Cinema (ingresso via Milano 9/A) alle 20.30 (escluso il lunedì), sia da incontri a cadenza regolare (nell’Auditorium del Palaexpo, ingresso libero fino ad esaurimento posti, via Milano 9/A) con professionisti dello spettacolo che racconteranno il ‘loro’ personale rapporto con la cinematografia del grande regista.
Per ulteriori informazioni sull’intero programma visitare il sito (link qui sotto).
Sala Cinema - Ingresso via Milano 9A
Biglietto: € 4,00 - Abbonamento alla rassegna € 25,00
ingresso fino ad esaurimento posti