Il grande poema della guerra, Iliade, arriva al Colosseo. Da oggi fino al prossimo 18 febbraio i circa 65 reperti provenienti dai maggiori musei italiani, ricostruiscono le gesta di dei ed eroi, le tragiche vicende di assedi e battaglie, le intime trepidazioni e gli "infiniti lutti" che ogni conflitto comporta fin dalla notte dei tempi.
La rassegna dedicata al racconto omerico riconferma così la scelta strategica dell’Anfiteatro Flavio quale luogo di grandi esposizioni. Come le precedenti, anche Iliade ha un taglio non per specialisti, ma divulgativo, diretto al grande pubblico che ogni giorno visita il monumento. Le opere, però, sono di altissimo livello, soprattutto per far capire quanto le narrazioni omeriche fossero presenti nell’immaginario degli antichi.
Ecco quindi le statue, le magnifiche anfore, i crateri, gli splendidi dipinti pompeiani, alcuni, come quello raffigurante il ratto di Ifigenia, in uno straordinario stato di conservazione. A testimonianza che, nella stratificazione delle civiltà, i poemi di Omero sono stati considerati una sorta di Bibbia, un paradigma cui tutto veniva riportato. In sostanza nell’Iliade sono presenti le origini di quello che ancora oggi, a Roma, ci circonda.
Lo scopo dichiarato dell’esposizione - curata dal sovrintendente dei Beni Culturali Angelo Bottini - è dunque il recupero delle radici classiche, legate al racconto omerico: un grande poema sulla guerra. Solo nell’antica Grecia è stata scritta un’opera di così grande respiro che ne racconta il dramma, i lutti e le distruzioni. Per le altre civiltà era, ed é, un fatto normale.
Si parte dal poema stesso, dall’Iliade, riproposta nei celebri versi ("Cantami, o Diva, del Pelide Achille...") dell’esordio e volutamente accostati ad un pezzo di intonaco proveniente dai Giardini degli Horti Sallustiani (rinvenuto in quella che una volta era la scuola dei paggi, per far capire quanto il poema fosse al centro dell’istruzione anche in epoca romana). Di particolare interesse, poi, la Tabula Iliaca, bassorilivo custodito nei Musei Capitolini, una straordinaria micro-scultura, in cui sono riassunte le fasi cruciali del poema.
La mostra prosegue poi presentando Omero, figura leggendaria, autore forse mai esistito, che al Colosseo rivive in tre teste marmoree, un piccolo ritratto del IV° secolo e due immagini ellenistiche, una delle quali bifronte con Menandro. Le sezioni suggestive mostrano gli dei partecipi al conflitto, Venere e Apollo, a fianco di Troia, Minerva e Marte a sostegno dei greci, Zeus, rappresentati in statue significative, mentre gli eroi, molto simili a divinità, sono riprodotti soprattutto sui magnifici vasi dipinti. Achille, Agamennone, Ulisse, ma anche Ettore, Cassandra, Priamo, lo stesso Paride che fu causa della guerra. Molte opere raccontano quindi gli antefatti, le due distruzioni di Troia, e solo nella parte finale c’è la raffigurazione degli episodi realmente contenuti nel poema, fino ai funerali di Ettore. La caduta di Troia, infatti, è frutto della successiva fortuna ellenistica del racconto omerico e in mostra suggerita dal mitico cavallo di legno.
Iliade
dal 9 settembre 2006 al 18 febbraio 2007
Colosseo, Ambulacro superiore - Piazza del Colosseo, Roma
Informazioni e prenotazioni: (+39) 06 39 96 77 00 (lun-sab 9-13.30/14.30-17)
Orari di apertura:
dal 9 al 30 settembre: 8.30-19.00;
dal 1 ottobre all’ultimo sabato di ottobre: 8.30–18.30;
dall’ultima domenica di ottobre al 31 dicembre: 8.30–16.30
dal 2 gennaio al 15 febbraio: 8.30–16.30
dal 16 febbraio: 8.30–17.00
Biglietto: intero 10 euro, ridotto 6 euro