Con 130 dipinti e pastelli e una trentina di disegni, una grande retrospettiva allestita al Chiostro del Bramante celebra l’arte di Federico Zandomeneghi, il pittore impressionista che, tra gli artisti italiani a Parigi, fu quello che più degli altri (De Nittis e Boldini) seppe costruire legami artistici e personali.
Intitolata Zandomeneghi, un veneziano tra gli Impressionisti, la rassegna rientra nelle iniziative della sede espositiva romana, volte a indagare le figure più importanti dell’arte italiana che riuscirono a ricoprire un ruolo centrale nel dibattito internazionale. E proprio con la mostra sul pittore veneziano, il Chiostro del Bramante inaugura la serie di esposizioni dedicata ai Grandi artisti italiani.
Questa retrospettiva è stata curata da Renato Miracco e Tulliola Sparagni, che hanno selezionato le opere più significative di Zandomeneghi per farne emergere la ricchezza di suggestioni e le non poche peculiarità. Lo scopo è, appunto, quello di riproporlo non soltanto all’interno del contesto italiano, delle scuole veneziana e macchiaiola degli esordi; una sorta di recupero che ha impegnato di recente la critica fino a individuare in Zandomeneghi l’artista-ponte tra la pittura toscana e quella francese dell’epoca. Partendo dalla nuova nozione di “impressionismo italiano”, l’allestimento del Chiostro del Bramante punta invece a contestualizzare il pittore veneziano nel più ampio panorama europeo gravitante su Parigi, dove visse ininterrottamente dal 1874 fino alla morte. E infatti, affiancate alle tele di Zandomenghi, si possono ammirare anche quelle dei grandi del suo tempo, da Degas a Toulouse-Lautrec, da Sisley a Renoir, con cui l’artista condivise la quotidianità dell’ambiente parigino e l’evoluzione della pittura impressionista e post-impressionista, facendo tesoro della lezione di Cézanne e del puntinismo di Sisley.
Il percorso espositivo è suddiviso in sedici sezioni, che però non rispettano uno sviluppo cronologico per privilegiare l’aspetto tematico. Pur partendo dal periodo macchiaiolo, le sezioni successive si soffermano su Parigi e la pittura ’en plein air’, per sottolineare soprattutto la differenza con De Nittis e Boldini, cantori della Ville Lumière mondana ed internazionale.
Al contrario, Zandomeneghi ha come momento ispiratore il quartiere bohèmien per eccellenza, Montmartre, dove viveva a fianco di Toulouse-Lautrec e di Suzanne Valadon, artista e modella ritratta dai maestri impressionisti.
Un’altra sezione viene dedicata alla figura femminile e alla moda, forse i soggetti principali delle tele di Zandomenghi, che, come in Al Caffè (Foto 1) o Il the (Foto 2), immortala toilettes, cappelli elaborati o i gesti tipici della moda, come indossare i guanti o muovere il ventaglio. Dai disegni emerge invece, parallelamente a Degas, la propensione per le scene di nudo, per lo più ambientate in interni, ma non mancano le nature morte e la pittura di fiori.
Il catalogo è delle Edizioni Mazzotta.
Dal 5 novembre 2005 al 5 marzo 2006
DART – Chiostro del Bramante – Via della Pace – Roma
Zandomeneghi, un veneziano tra gli Impressionisti
Informazioni: 06.68809035 – 06.68809036
Orari: Martedì - Domenica 10,00 - 20,00 - Lunedì chiuso
(La biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietto: Intero €. 9,00 - Ridotto (il martedì per tutti) €. 7,00 escluso i festivi
Gruppo al di sopra di 20 persone €. 7,00
Scuole €. 4,50
Biglietteria: 06.68809035
(Foto 3: Place D’Anvers, Foto 4: Ragazza nel prato, Foto 5: Place Pigalle, Foto 6: Le Moulin de la Galette)