Incredibile ma vero. Franco e Ciccio come alternativa ai Pirandello e agli Sciascia e ai tanti che della Sicilia hanno raccontato caratteri e dolori. Anzi, “Franco e Ciccio per l’unica rivoluzione possibile per i siciliani, l’unica che li tiri fuori dal pessimismo, dalla cattiva reputazione”. Parola di Di Gangi, “unico rappresentante della Alleanza Federalista e vero rappresentante di ciò che è l’equivalente della Lega in Sicilia”. E parola che avrebbe dovuto chiudere (e non ha chiuso ma splende negli extra del neonato dvd del film) Come inguaiammo il cinema italiano di Daniele Ciprì e Franco Maresco (Foto 6) dedicato a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Un po’ omaggio, un po’ atto d’amore, un po’ dovere, “perché tanto hanno dato al cinema italiano ed erano due disgraziati che venivano da niente, si costruirono da soli e furono insultati sempre dai critici. Abbiamo sentito la necessità di fare qualcosa per loro, di ricordarli alla nostra maniera ma non ci interessava lavorare tirando fuori qualcosa dal trash, fare un’operazione di recupero feticista. E, anzi, all’inizio c’era nel film troppo Ciprì e Maresco. Allora abbiamo fatto un passo indietro, ci siamo edulcorati e abbiamo omaggiato solo loro due, grandi attori che hanno fatto anche qualcosa di brutto”.
Così è nato questa esilarante ma anche malinconica docu-fiction che parte prima che da un’idea e da un progetto, da un pugno di sentimenti. Un concentrato sapiente e preveggente, comico e amaro oggi riversato sul primo dvd che porta la firma della coppia terribile di Cinico Tv e che è appena arrivato sugli scaffali (per Lucky Red), con un buona qualità di immagine, un audio più che accettabile, e degli extra affettuosamente curati. Praticamente imperdibile.
Dal materiale d’ordinanza, trailer, foto, archivio televisivo, al racconto di Pippo Baudo sull’ormai famosa torta in faccia e sullo stratagemma usato per fare entrare in Rai Franco Franchi indagato per mafia (ai tempi in cui il “certificato antimafia” era d’obbligo), dalle scene tagliate dei film alle scene del teatro delle “vastasate”, dagli spot di cui furono protagonisti ai cinegiornali realizzati sui set di film della coppia, tra cui l’arrivo di Billy Wilder sul set di Non sono d’accordo, di Fulci, e con Tatti Sanguineti che irresistibilmente si agita e commenta.
Insomma tutto il “sacrificato” finalmente riproposto e molto di più: “Tutto quello che volevamo mettere nel film e non abbiamo potuto per questioni di spazio o di opportunità. E in lingua originale. All’occorrenza in siciliano stretto”.
Ma per loro da oggi il dvd è anche un futuro che sperano lungo e non troppo tortuoso. Dal documentario su Enzo Cattaneo che in dvd dovrebbe andare, all’attaccatissimo Totò che visse due volte, “in versione integrale, finalmente, con tanto di extra con filmati sul processo subìto dai due e sulle trasmissioni televisive che vi ruotarono intorno, con frotte di gente che parla per poi confessare di non aver visto il film, e uno Zeffirelli d’annata che dà il meglio di sé dicendo che il film non lo ha visto “perché non mi lordo gli occhi con Ciprì e Maresco” .
Sarà poi la volta di Il ritorno di Cagliostro, “film - precisa Ciprì - applaudito in Francia, mandato da Sky tante volte, mai dalla Rai e che noi aspettiamo pazienti di vedere in dvd. Aspettiamo un po’, poi mandiamo in giro le copie pirata. E il 14 febbraio, a un concerto palermitano di Salvatore Bonafede, pensavamo di riprendere il tutto, di abbinare il nostro Gattopardo a quello che lui ha musicato di recente e fare un lavoro di 70-80 minuti. Si potrebbe anche perché nessuno sa nulla di jazz in Italia, l’ignoranza regna sovrana nelle tv e nell’ignoranza vogliono tenerci”. Si potrebbe.
Ma per ora i riflettori si accendono sulle nominations degli Italian DVD Awards. Sembra un’altra storia ma da oggi è anche la storia di Ciprì e Maresco.