Una cena tra amici che diventa un gioco al massacro tecnologico, una resa dei conti a colpi di squilli e messaggi, uno svelamento di ruoli e maschere che mette in piazza la vita segreta delle persone. Nell’era tecnologica ed iperconnessa, al tempo di whatsapp e dei nickname si nascondono negli smartphone le scatole nere delle nostre vite. E così un giochino apparentemente divertente (condividere in vivavoce, alla presenza di tutti i commensali, telefonate e sms) diventa per sette personaggi una lenta e inesorabile discesa all’inferno nella quale colpi di scena, tradimenti e rivelazioni si susseguono bip dopo bip.
Arriva in Home video dal 15 giugno, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese ovvero il film italiano più premiato della stagione (con “Lo chiamavano Jeeg Robot”) e capace di unire nel giudizio pubblico e critica. Oltre 17 milioni di euro incassati al botteghino (è al quinto posto della stagione 2015-16 superato solo da”Quo vado?”, “Star Wars”, “Inside out” e ”Minions”), un doppio David di Donatello per il miglior film e la miglior sceneggiatura, un Nastro d’Argento speciale a tutto il cast, un Globo d’Oro assegnato dai giornalisti della stampa estera per la miglior commedia, 4 Ciak d’Oro (film, sceneggiatura, Marco Giallini come attore protagonista e canzone originale di Bungaro interpretata da Fiorella Mannoia) e un premio al Tribeca Film Festival per la sceneggiatura.
Questo il ricco bottino artistico di un film che mette sapientemente in scena un perverso gioco di ruolo nel quale non è difficile riconoscersi. Un chirurgo plastico amante della cucina (Marco Giallini) e sua moglie (Kasia Smutniak), una psichiatra in crisi alle prese con la figlia adolescente, ospitano a casa un gruppo di vecchi amici per una serata conviviale. Arrivano gli sposini Bianca e Cosimo (Alba Rohrwacher, per la prima volta impegnata in una commedia e Edoardo Leo), lei veterinaria timida e riservata e lui tassista in procinto di cambiare lavoro e Lele e Carlotta (Valerio Mastandrea e Anna Foglietta), lui un funzionario che lavora in un ufficio legale di una grande azienda privata e lei casalinga alle prese con due figli piccoli da accudire.
L’ultimo a suonare il campanello di casa è Peppe (Giuseppe Battiston), professore di ginnastica licenziato per esubero e che doveva presentare agli altri la sua nuova compagna rimasta a letto con la febbre. Tra una portata di gnocchi e un bicchiere di vino biodinamico, i protagonisti del film di Genovese trasformano inesorabilmente nei perfetti sconosciuti del titolo. Colpi bassi e guerra dei sessi, insicurezze cosmiche e sensi di colpa, tette da rifare e intimità violate, scambi di persona (irresistibile Mastandrea alle prese col telefono di Battiston), mutandine sfilate e vecchi amori (“Gli ex? Sono come i giapponesi: non si arrendono mai…”) in un outing collettivo che il regista dirige con mano sicura tra sorrisi e crescenti amarezze.
Tutto girato in un interno e di chiaro impianto teatrale, il decimo film dell’autore di “Immaturi”, “Una famiglia perfetta” e”Tutta colpa di Freud” fotografa in una nitida istantanea lo stato delle cose dei rapporti amorosi del terzo millennio tra parole virtuali e vite inventate, fughe immaginarie e affiatamenti da tastiera. Lode al finale poco consolatorio e da non rivelare. Nei contenuti speciali il trailer e il videoclip dell’omonima e bellissima canzone della Mannoia che dà il titolo al film mentre in esclusiva, nell’edizione Blu-Ray, il backstage e le scene tagliate.
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