Qual è il soggetto più mutante, in vertiginosa evoluzione, più sconvolgente e capace di sconvolgere usi e costumi degli ultimi cento anni? La donna, naturalmente. Mamme, nonne e bisnonne. Signore e contadine. E tutte le altre, magari quel minuto e composto esercito che sfilava per gettare nel fuoco la fede nuziale in nome del fascismo. E, poi, operaie e commesse, sartine e maestre, dattilografe e segretarie e ribelli figlie dei Sessanta capaci di fare ciò che le madri non osavano neppure sognare. E cicliste (mai viste prima), madri dolenti che portano fiori al Milite Ignoto, inquiete attrici e staffette partigiane.
Nulla manca in questo ritratto di donna che si specchia nel ritratto di un secolo. Nessuna delle Bellissime del titolo di questo documentario che Giovanna Gagliardo (foto 2) ha presentato alla scorsa mostra veneziana e che sta per arrivare su qualche schermo e nel mercato dell’home video. Nessuna manca, perché tutte sono rappresentate, sconosciute o notissime che siano, parlamentari o mondine, star del cinema o semplici mamme, ex partigiane o ex miliziane fedeli a Mussolini e ai tedeschi sino alla fine (come la Duelli che ancora oggi senza un fremito ripete: “Sono una vinta ma non una pentita”).
C’è un secolo intero, forse persino troppo (perché, si sa, nei meandri della Storia con la maiuscola ci si disperde in un soffio), un secolo di vite e di fotogrammi, perché la Gagliardo ha potuto affondare le mani nell’immenso archivio dell’Istituto Luce e lo ha fatto come lasciandole scivolare nel miele: con curiosa voluttà. Ma anche con precisi intenti. Annaspando tra quintalate di documenti e di film, tra interviste e performance, cercando la donna in una storia fatta e scritta dagli uomini, la donna tra le pieghe, ai margini, sugli sfondi.
Come lei dice oggi: “All’inizio sembrava una scommessa: era possibile tra tutti questi materiali segnatamente maschili riuscire a estrapolare una storia d’Italia al femminile? Solo alla fine del lavoro ho potuto dare una risposta positiva. Perché tutte le donne di contorno, strappate dalla narrazione maschile, rimesse in fila e “rimontate” hanno cominciato a parlare da sole, a narrare la loro storia parallela. Che non è antagonista né succube ma è semplicemente l’affettuosa messa a fuoco di un’evoluzione”.
Della più complessa e variegata del secolo che ci siamo lasciati alle spalle. E che comincia proprio con le donne. D’altra parte, come disse la democristiana Cigolani, la prima donna a parlare nel parlamento della neonata democrazia: “Non dovete temerci, anche perché peggio di voi non potremo fare”. A patto che ci lasciate fare, intendeva dire.
L’8 dicembre con una massiccia campagna pubblicitaria natalizia (librerie, videoteche) uscirà il Dvd di Bellissime sul territorio nazionale; mentre sarà disponibile nelle edicole dal 18 febbraio 2005 in allegato alla Collana ‘900 edita dall’Istituto Luce.