Una commedia romantica e politicamente scorretta. L’ossimoro tutto italiano trova smentita in L’amore e altre seghe mentali, quarta regia cinematografica di Giampaolo Morelli che analizza lo stato della coppia con ironia dissacrante senza tralasciare riflessioni e citazioni (Il sesso è la cosa più divertente che puoi fare senza ridere ricorda Woody Allen).
La masturbazione come paradigma affettivo. Single disilluso da anni, dopo la morte della moglie in un incidente automobilistico, il quarantenne Guido (Morelli) si dedica al sesso virtuale che attraverso un visore gli consente di realizzare ogni tipo di fantasia (c’è anche Ilary Blasi…).
Un negozio di animali, gli amici di sempre (uno è ossessionato dalle relazioni online, un altro è incastrato in un matrimonio che mostra crepe) e le giornate tutte uguali scandite da quelle fughe fantastiche a luci rosse che non richiedono passione ed impegno (Il bello della masturbazione è che non devi metterti elegante…). Fino all’incontro casuale con una cameriera pugliese (Maria Chiara Giannetta) che finirà per travolgerlo con la sua simpatia innata e il suo fare naif.
Tra metaverso e prolattina, proverbi cinesi e angurie da penetrare (magari ascoltando Drupi…), solitudini allo specchio e pesci monogami (Noi non siamo come loro ammonisce Guido ad un bambino ad inizio film), tatuaggi ritoccati e tartine dell’Ikea, il film di Morelli regala sorrisi e un linguaggio non usuale per la nostra asfittica commedia.
Con passaggi sulla dislessia (ne soffre lo stesso attore e regista) e dedica finale alla madre che testimoniano la sincerità e la vena autobiografica dell’operazione. Magari qualche passaggio gira a vuoto (l’arrivo degli zii nel sottofinale) e la trama non brilla certo per originalità (script firmato da Morelli e Gianluca Ansanelli) ma l’affiatamento dei due protagonisti e la voglia di far ridere osando meritano una visita.
In sala dal 17 ottobre distribuito da Vision