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lunedì 1 luglio 2024
di Claudio Fontanini
LA MORTE E’ UN PROBLEMA DEI VIVI
Due uomini agli antipodi in una dark comedy originale e grottesca
Abitano a poca distanza l’uno dall’altro, hanno poco in comune e stanno per perdere tutto. Sono i protagonisti de La morte è un problema dei vivi, il bel film del finlandese Teemu Nikki (Il cieco che non voleva vedere Titanic) passato nel concorso Progressive dell’ultima Festa del cinema di Roma
Abitano a poca distanza l’uno dall’altro, hanno poco in comune e stanno per perdere tutto. Sono i protagonisti de La morte è un problema dei vivi, il bel film del finlandese Teemu Nikki (Il cieco che non voleva vedere Titanic) passato nel concorso Progressive dell’ultima Festa del cinema di Roma

A Risto (Pekka Strang) e Arto (Jari Virman) è andato tutto storto. 
Il primo ha una dipendenza da gioco d’azzardo, un matrimonio che sta andando in pezzi (c’è anche una suocera alcolizzata) e una vecchia Volvo turbo con cui svolge il servizio da becchino. 
Il secondo, educatore d’asilo con progetti di paternità ha appena scoperto dopo una radiografia di essere nato privo di cervello (ha un piccolo residuo di corteccia cerebrale…) con le conseguenze del caso. 

Inizia da qui il tentativo dei due uomini di riprendere in mano le proprie vite attraverso una serie di strampalate situazioni che virano dal buddy movie  alla  dark comedy fino al dramma esistenziale
E sì perché questi due strani personaggi agli antipodi (uno senza cuore, l’altro senza cervello) passeranno tra mogli insoddisfatte e prestiti da onorare, cadaveri da trasportare e una roulette russa sul web, ovulazioni e nottate dentro al carro funebre in un crescendo di desolante e inesorabile senso di smarrimento

Con la regia rigorosa di Nikki (qui anche sceneggiatore, montatore e produttore) che sembra soffocare ad ogni fotogramma le velleità e la voglia di rivincita di questi due perdenti diventati nel frattempo amici. Originale, grottesca e persino commovente, la storia raccontata da Nikki e nata da tre articoli di giornale mette in scena debolezze d’animo e autostima sotto i piedi in quello che diventa un atto d’accusa alla società del pregiudizio e del perbenismo di facciata

Coproduzione italo-finlandese con note di jazz (Non l’ho mai capito! confessa Arto a Risto, un ex batterista) e rock finlandese anni ’80 e sottofondo italico (Marco Bistarini, ex allievo di Ennio Moricone, al sound designer) La morte è un problema dei vivi (la frase di Risto ricorre molte volte nel film) ricorda come sia necessario accordare gli strumenti (bellissimo il finale disperato e romantico tra Risto e la moglie) per andare nella stessa direzione. Da vedere.               


In sala dal 4 luglio distribuito da I Wonder Pictures


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http://www.iwonderpictures.com

 
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